Sinner: «Felice di essere nato in Italia e non in Austria. Ecco perché salto la Davis»
«Una settimana in più di preparazione importantissima, anche a lungo termine. L’anno scorso saltai Parigi e la feci perché l’avevo promessa a Berrettini»Jannik Sinner a Torino (Ansa)
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«Sono orgoglioso di essere italiano, sono molto felice di essere nato in Italia e non in Austria, o da un'altra parte, perché secondo me questo Paese merita molto di più, anche di quello che sto facendo io».
Sembra assurdo doversi giustificare per il fatto di essere nati al di là o al di qua di un confine, eppure Jannik Sinner lo fa. Con il consueto garbo e senza dare adito a polemiche, il fuoriclasse altoatesino, a Torino in vista dell’inizio delle Atp Finals previsto per domenica, risponde alle domande del direttore di Sky Sport Federico Ferri.
«Alcuni dicono che l'Alto Adige è diverso, la Sicilia è totalmente diversa, però è anche la nostra fortuna, la forza è nelle differenze», aggiunge il numero 1 al mondo.
Sinner poi spiega la decisione di non partecipare quest’anno alla Davis: «A fine stagione una settimana è davvero tanto, per noi atleti. Se hai una settimana in più di preparazione, risulta importantissima, soprattutto per l'inizio della stagione ma anche a lungo termine e per la prevenzione degli infortuni. Quindi per me quest'anno non c'è stato un minimo di dubbio che questa è stata la scelta giusta. L'anno scorso non avevo giocato a Parigi e volevo fare la Davis perché l'avevo promessa a Berrettini quando abbiamo vinto nel 2023».
L’Italia, ha concluso Jannik, ha comunque «una squadra incredibile anche senza di me e la cosa che non mi piace è che non ne parla nessuno. La possibilità di vincere è alta».
(Unioneonline/L)
