Nuovo trionfo per l’Italia del tennis: gli azzurri vincono la Coppa Davis per la terza volta consecutiva ed entrano nella storia.

In finale a Bologna, battuta 3-0 la Spagna con i successi nei singolari di Matteo Berrettini su Carreno Busta (6-3 6-4) e di Flavio Cobolli, che si impone in rimonta 2-1 su Jaume Munar (1-6, 7-6, 7-5)

La gioia del presidente Binaghi, che alla vigilia aveva suonato la carica: «Vinciamo per dare forza a Pietrangeli». E che subito dopo la vittoria ha commentato: "Aveva ragione Sinner. Aveva detto che non c'era bisogno di lui perché avevamo uno squadrone. Ed è successo».

È la quarta volta che l’Italia si aggiudica la Coppa Davis nella sua storia, a 49 anni dal primo successo nel 1976 in Cile. Senza il marziano Jannik, la nuova generazione di fenomeni ha trovato nei più terrestri Matteo Berrettini e Flavio Cobolli, il primo al riscatto in maturità e il secondo al suo exploit, gli idoli di un'escalation entusiasmante, nella festa da stadio che si è vissuta nell'arena in fiera a Bologna a sostegno della nazionale.

E la lezione è che si può vincere, e si vince, anche senza l'altoatesino e senza l’altro big a dare forfait, Lorenzo Musetti.

La gioia degli azzurri

A Bologna, la nazionale di Filippo Volandri non ha concesso neppure un incontro agli avversari: con Austria, Belgio e infine con gli iberici non c'è mai stato bisogno del doppio per chiudere i giochi. Berrettini e Cobolli, cresciuti imparando a giocare sugli stessi circoli della Capitale, hanno trovato da subito il feeling giusto con il pubblico della Super Tennis Arena, che li ha trascinati, spronati e infine portati in trionfo.

La finale dell'esperto Berrettini è stata sul velluto. Il giovane Cobolli invece ha ancora una volta sofferto e ha avuto bisogno di una rimonta e un'altra maratona epica, dopo quella estenuante con il belga Bergs in semifinale, per poter sciogliersi nell'esultanza: «È sempre stato il mio sogno, e adesso che ci sono dentro non ho ancora realizzato», le sue prime parole ai microfoni.

In un momento in cui la Nazionale di calcio traballa, quella del tennis conferma che sta vivendo un'epoca indimenticabile. E il presidente federale Angelo Binaghi ha parlato di «una grande framiglia» e di «scommessa vinta», per l'organizzazione bolognese ma non solo. Per la Davis, ha detto, «noi siamo titolari dei diritti, li abbiamo presi proprio per riuscire a convincere la Rai, facendo anche delle condizioni di grande favore, a iniziare a riconoscerci i diritti che sono riconosciuti alla nazionale di calcio. Credo che Cobolli rispetto a Scamacca, con tutto il rispetto, debba avere pari diritti e opportunità per farsi conoscere da tutti gli italiani». 

«Per la terza stagione consecutiva – le parole del presidente del Coni Luciano Buonfiglio – l'Italia sale sul tetto del mondo in Davis e per la seconda anche in Billie Jean King Cup. Complimenti al capitano, Filippo Volandri, a Lorenzo Sonego, Andrea Vavassori, Simone Bolelli e ai due protagonisti in campo Matteo Berrettini e Flavio Cobolli. Non dimenticheremo mai le emozioni di queste giornate».

(Unioneonline)

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