Sonetti racconta il suo esonero lampo:"Cellino è così, volubile e suscettibile"
L'esonero-lampo di Donadoni detronizza il primatista in carica Nedo Sonetti, fino a venerdì sera vittima del licenziamento più veloce nella storia degli allenatori del Cagliari sotto la presidenza di Massimo Cellino.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Eppure relativamente più fortunato, il tecnico toscano. Il quale, nell'estate 2002/03, ebbe almeno modo di guidare in Coppa Italia i rossoblù, sconfitti 2-1 dall'Empoli. Per essere cacciato tre giorni più tardi, e a favore di Giampiero Ventura, alla vigilia dell'esordio nel campionato di serie B. Così a Sonetti, classe di ferro 1941, scappa il risolino. «Non c'è nulla di nuovo sotto il sole di Sardegna quando di mezzo c'è il presidente», spiega il tre volte allenatore del Cagliari dell'era Cellino. Anche lui, come Donadoni, riconfermato al termine della precedente stagione e impossibilitato ad assaggiare quella successiva. «È fatto così, è volubile: con la stessa rapidità con cui si innamora di un tecnico, allo stesso modo se ne libera. L'allenatore prova una sensazione di sconforto, si sente usato, come un mezzo e non un essere umano. Offeso sul piano personale e professionale».