Paparesta ha patteggiato, squalificato per 2 mesi
Gianluca Paparesta e suo padre Romeo hanno patteggiato davanti alla Disciplinare nazionale della Figc la squalifica per il deferimento per Calciopoli bis: due mesi per Gianluca, arbitro della Can ora sospeso, e 20 mesi per il padre, arbitro fuori quadro. La squalifica decorrerà dalla pubblicazione del comunicato che ufficializzerà la sospensione.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gianluca Paparesta ha patteggiato oggi davanti alla Disciplinare due mesi di squalifica, con decorrenza immediata, per il deferimento per Calciopoli bis e la vicenda delle sim estere di Luciano Moggi. "Abbiamo chiuso con due mesi per evitare il processo - ha detto l'arbitro della sezione di Bari - che forse però avrebbe portato al proscioglimento. E' stata una chiusura senza ammettere alcuna responsabilità. Si è chiuso un incubo he non passava mai, adesso mi auguro di poter tornare ad arbitrare". "Mi sono fatto in tutto già 13 mesi di sospensione", ha ricordato Paparesta. Gli altri arbitri e assistenti che erano stati deferiti, Tiziano Pieri, Salvatore Racalbuto, Stefano Cassarà, Antonio Dattilo, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Massimo De Santis e Marcello Ambrosino, non hanno patteggiato e quindi saranno giudicati in seguito, probabilmente il mese prossimo. Tutti, compresi i Paparesta, erano stati deferiti il 23 aprile scorso: all'epoca dei fatti erano tesserati Aia e sono accusati di "avere utilizzato schede telefoniche di gestori stranieri e per essersi, così, avvalsi del sistema di comunicazioni riservate costituito dal Moggi e dal Fabiani". La questione riguarda infatti le sim acquistate da Luciano Moggi e la rete di comunicazioni messa in luce dalle intercettazioni, nella quale aveva una parte importante l'ex ds del Messina Mariano Fabiani.