L’8 maggio del 1982, esattamente 41 anni fa, moriva il pilota della Ferrari Gilles Villeneuve, uno dei più amati nella storia della scuderia di Maranello sia per il suo stile di guida combattivo che per la sua simpatia umana.

Durante le prove libere del Gran Premio di Zolder, in Belgio, la rossa di Villeneuve, impegnato nella ricerca di un giro veloce, dopo una chicane si trovò davanti la più lenta McLaren del tedesco Jochen Mass, suo ex compagno di squadra, e la urtò.

Uno scontro a quasi 230 km orari, violentissimo l’impatto: la monoposto del pilota canadese si staccò dal suolo e volò per circa 25 metri prima di schiantarsi nella via di fuga distruggendosi completamente.

Villeneuve fu sbalzato fuori dall’abitacolo e ricadde dopo una volto di 50 metri, nella carambola perse anche le scarpe, mentre il volante della Ferrari fu ritrovato quasi 200 metri più in là. Immediati i soccorsi, ma si capì subito che c'era poco da fare.

E così, mentre una folla di curiosi accorreva sul luogo dell’incidente, commissari e piloti formarono un cordone umano per bloccare l’accesso, mentre altri nascondevano il corpo del pilota con dei teli neri. Villeneuve fu trasportato in elicottero alla clinica universitaria St. Raphael di Lovanio, ma non ci fu nulla da fare, come avevano già capito i medici giunti in pista e gli stessi piloti, profondamente scossi.

Villeneuve aveva appena 32 anni, fu tenuto in vita con una macchina, che però fu spenta poco dopo le 21, a circa sette ore dal tragico incidente, dopo l’autorizzazione della moglie Joanna. Il numero 27 sulla sua monoposto è ancora associato a lui dai tifosi. 

Villeneuve nella sua breve carriera in Formula 1, durata appena cinque anni, ha vinto sei Gran Premi e collezionato 13 podi.

(Unioneonline/L)

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