Un peccato non averne approfittato. Stessa sorte per Juventus e Lazio che, ognuna a modo suo, spreca l'occasione che valeva più dei tre punti. Finisce con un pareggio 1-1 fra le due squadre, portate avanti da Ledesma e Mellberg. Ma la posta in palio era ovviamente più alta per i bianconeri, attesi alla risposta cinica dopo il crollo dell'Inter a Bergamo. Invece riescono a rosicchiare solo un punto, messi alle strette e costretti a recuperare dopo il vantaggio iniziale della Lazio. Che poteva addirittura raddoppiare con Pandev e alla fine viene raggiunta, pagando la solita disattenzione difensiva. Succede tutto in quei cinque minuti che prima sembrano dover cambiare la partita e poi la riportano esattamente al punto di partenza. Juventus che scende in campo con una difesa in emergenza: Mellberg (da rincalzo a migliore in campo) e Ariaudo completano il reparto con Legrottaglie e Molinaro. Nella Lazio, invece, Delio Rossi ritrova Lichtsteiner sull'esterno destro e inserisce dal primo minuto Meghni sulla fascia sinistra. Migliore l'avvio della squadra di Rossi, che cerca di schiacciare la Juve pressandola nella sua area. Nei bianconeri, invece, pochi palloni dal centrocampo verso la coppia d'attacco e in più Nedved è chiuso bene da Lichtsteiner, mentre Sissoko fatica ad entrare in partita. Il primo chiaro tiro in porta è di Lichtsteiner al 17' ma è al 25' che i biancocelesti concretizzano. Ledesma, centesima presenza in biancoceleste, ruba per una sera lo scettro a re Alex e si conferma anche lui uno specialista: su calcio di punizione dalla sinistra, infatti, prende il palo interno e la palla finisce in rete. C'è da dire però che Manninger è più di un complice, con una uscita sbagliata e due passi di troppo in avanti. Momenti di terrore per la Juve, visto che il passivo potrebbe farsi pesante. Sessanta secondi dopo il gol, infatti, Rocchi sfugge ad Ariaudo, tira al volo con il sinistro, Manninger respinge ma da due metri Pandev spara alto il pallone del sicuro raddoppio. Dall'altra parte del campo, Del Piero prova il cross in area da 35 metri però i difensori laziali spazzano via ogni possibile pericolo. Ma la Signora, ferita, non ci sta e reagisce, restando in svantaggio per soli 5 minuti. Il tempo che serve a Mellberg per staccare di testa, dimenticato in area, e deviare nella porta della Lazio un calcio d'angolo dalla destra. Primo ma fatale errore di una difesa che fino a quel momento non aveva sbagliato praticamente nulla. Da questo momento la Juve prende coraggio e viene avanti rimettendo in equilibrio anche anche il pallino del gioco. Ma è nella ripresa che i bianconeri salgono fino a mettere pressione dalle parti di Carrizo. Al 5' Sissoko conclude dal limite e il portiere para in due tempi prendendo qualche rischio. Poi è la volta di Marchionni mentre il centrocampo della Lazio perde spessore anche con il calo fisico di Meghni. Al 18', dunque, dentro Brocchi a sostuituire il francese e a cercare di contrastare con i numeri il protagonismo di Sissoko, un altro rispetto al primo tempo. Bene anche Nedved, che nei precedenti 45' si era fatto vedere solo per una gomitata sul naso di Lichtsteiner. Il ceco al 24' inventa una palla filtrante per Del Piero ma Carrizo è più veloce dell'attaccante. Piano piano viene fuori dal tunnel anche Amauri, decisamente al risparmio dall'inizio della gara. Per quanto riguarda la Lazio, il tridente sembra sparare a salve: in realtà sulle fasce Pandev e Zarate fanno il lavoro sporco per Rocchi ma Mellberg e Legrottaglie riescono a coprire, anche se con qualche patema di troppo. Al 33' uscita di Manninger su Pandev ma il palo alla sinistra di Carrizo ancora trema, colpito al 41' da Legrottaglie. Al 48' Pandev serve Rocchi che mette al centro per Foggia ma finisce tutto senza colpi per la Juve, con il napoletano che invoca il calcio di rigore. Ultima azione pericolosa della partita. La Juve prende un punto all'Inter, ora a più tre, la Lazio al Napoli e alla Fiorentina.

ROSI. "Contro la Juve abbiamo iniziato molto bene e abbiamo avuto anche la possibilità di raddoppiare, poi abbiamo pagato una disattenzione e 4' o 5' di sbandamento. Nella ripresa abbiamo tenuto il campo e avremmo anche potuto raccogliere qualcosa di più". Lo ha detto Delio Rossi a Sky, commentando il pareggio dell'Olimpico nel posticipo dell'ultima d'andata di Serie A. "Io ho tre giocatori davanti che devono essere supportati, ma anche loro devono aiutare - ha aggiunto l'allenatore biancoceleste - stasera hanno fatto delle cose importanti. Zarate? E' un giocatore istintivo, per me è una punta esterna, ha bisogno di spazio per mettere in mostra le proprie capacità. Si è arrabbiato dopo la sostituzione? L'allenatore sono io, faccio quello che ritengo giusto e lui deve accettare le mie scelte. Noi dobbiamo vivere alla giornata, siamo una squadra giovane che vuole crescere, il nostro campionato si deciderà a marzo". Sulla lotta-scudetto, Rossi ha osservato che "Inter, Milan e Juve sono tre grandissime squadre". "Penso - ha concluso - che, come organico e qualità, l'Inter abbia qualcosa in più. Milan e Juve sono comunque delle squadre belle toste".

RANIERI. "E' stata una partita molto bella, giocata fra due squadre che volevano vincere. Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio noi". E' il commento di Claudio Ranieri ai microfoni di Sky, dopo il pareggio dell'Olimpico contro la Lazio. L'allenatore della Juventus è rimasto soddisfatto dalla prova dell'esordiente Ariaudo, ma anche della prestazione complessiva della squadra. "Lo vedo tutti i giorni, si allena con noi, anche in Coppa Italia contro il Catania aveva giocato bene - ammette -. Non volevo scompaginare la difesa, per arginare Zarate ho quindi deciso di puntare ancora su Mellberg, che aveva giocato bene in Champions a Madrid contro un giocatore veloce come Drenthe. Da mesi siamo in emergenza, ma chi gioca non fa rimpiangere i titolari. C'è grande coesione nel gruppo, dunque non ci notano grandi differenze. Contro la Fiorentina, chi sarà chiamato in causa al posto di Molinaro e Sissoko, che verranno squalificati, farà bene. Anche per questo, al 99 per cento, non dovremmo fare alcuna operazione di mercato". "Buffon? Per quello che so io ha la febbre - ha concluso Ranieri -. L'Inter? Noi vogliamo rosicchiarle punti, stasera era una buona occasione, ma non era facile fare punti contro la Lazio. Ne abbiamo fatto uno, giocando bene". "Loro andavano a ottomila, correvano per quattro. Volevamo rispondere colpo su colpo ma loro erano bravi a pressare su chi portava la palla. E' stata una partita bella- continua il tecnico bianconero - giocata da due squadre che volevano vincere". Dopo aver ribadito che "al 99 per cento non ci sarà nessuna operazione sul mercato" e che per Buffon si trattava solo di febbre ("non riusciva a respirare"), Ranieri lancia ancora una volta la sfida all'Inter, ormai distante solo tre punti. "Vogliamo stare lì, stasera poteva essere una buona partita e una buona occasione ma sapevamo che a Roma sarebbe stato difficile fare punti. Complimenti alla Lazio e a noi, e continuiamo a lottare. Tutte le squadre hanno alti e bassi. L'inter sta calando ora ma all'inizio del campionato riusciva a fare punti. Noi abbiamo pagato quella parte della stagione con, mi sembra, due sconfitte e due pareggi, ma ora ci siamo ripresi".

LEGROTTAGLIE. "Contro la Lazio è stata una partita durissima, ci siamo aggiudicati un tempo a testa. Faccio i complimenti al mio giovanissimo compagno di reparto Ariaudo: ha giocato bene. Se rimane umile diventerà un bel giocatore". Così Nicola Legrottaglie ha commentato l'1-1 dell'Olimpico fra Lazio e Juventus. Il centrale difensivo bianconero ha anche rischiato di segnare, nella parte finale del match, ma il suo tiro al volo si è stampato sul palo alla sinistra di Carrizo. "La Lazio ha uno reparti offensivi più forti, attacca gli spazi, era difficile affrontarla - ha aggiunto Legrottaglie -. Abbiamo anche avuto l'occasione per vincere, ma a noi va benissimo il pareggio, perché abbiamo rosicchiato un punto all'Inter. Adesso, ci attende un girone di ritorno bello e interessante, già da sabato con la Fiorentina". "Questo è un campionato più equilibrato rispetto alla passata stagione - ha concluso - e l'Inter dovrà stare attenta, perché noi siamo affamati. Il nostro obiettivo rimane lo scudetto".

Lazio (4-3-3): Carrizo 6, Lichsteiner 6, Diakitè 6.5, Rozenhal 6, Radu 5.5, Dabo 6.5 (25' st De silvestri 6), Ledesma 6.5, Meghni 6 (18' st Brocchi 6), Pandev 5.5, Zarate 5.5 (32' st Foggia 5.5.), Rocchi 6.

A disposizione: 86 Muslera, 25 Cribari, 3 Kolarov, 26 Makinwa.

All.: D. Rossi 6.

Juventus (4-4-2): Manninger 5, Mellberg 6.5, Legrottaglie 6, Ariaudo 6.5, Molinaro 6.5, Marchionni 6, Sissoko 6.5, C. Zanetti 6 (25' st Marchisio 5.5), Nedved 6, Amauri 6, Del Piero 5.5 (35' st Giovinco sv).

A disposizione: 12 Chimenti, 29 De Ceglie, 18 Poulsen, 30 Tiago, 27 Ekdal.

All.: Ranieri 6.

Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno 5.5.

Reti: nel pt 25' Ledesma, 30' Mellberg.

Angoli: 5-3 per la Juventus.

Recupero: 2' e 4'.

Ammoniti: Dabo, Del Piero, Molinaro, Radu, Sissoko, Lichsteiner, tutti per gioco falloso.    

I compagni di squadra festeggiano Mellberg autore della rete bianconera (foto: La Presse)                    
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