Il Santadi Calcio getta la spugna e si ritira dal girone B della Prima Categoria
Il tecnico Trogu: «Impossibile andare avanti»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sempre enormi problemi ma, soprattutto, nessuna prospettiva di migliorare la situazione attuale: il Santadi Calcio getta la spugna e si ritira, abbandonando poco prima dell'undicesima giornata il campionato di Prima Categoria, girone B. «Non scenderemo in campo domenica contro il Masainas», fa sapere Antonio Trogu, tecnico e finora anche factotum di una squadra che ha inanalletato sempre nettissime sconfitte e ha siglato appena 4 reti.
«Era una decisione che già consideravamo», è l'analisi del fresco ex tecnico, «ma ci era rimasta una piccola speranza di poter rinforzare la squadra e di ricevere novità e supporto sul fronte societario. Speranze che sono rimaste tali e quindi diciamo basta: serve azzerare tutto e ripartire daccapo».
Approdata in Prima Categoria 2 stagioni fa, la squadra sulcitana si è salvata lottando in quella scorsa ma la società ha poi subito attraversato grosse difficoltà. Poco prima dell'inizio del campionato il passo indietro del presidente Mattia Sundas aveva addirittura messo in forse la partecipazione del Santadi, che poi è riuscito comunque a giocare ma solo grazie agli enormi sacrifici compiuti finora da un gruppo formato da pochissime persone.
«Nessun riscontro economico, nessun possibile aiuto dal settore giovanile, organico ridotto all'osso e con 7/8 giocatori fuori forma ripescati dopo anni di inattività: mettiamoci anche il fatto che ci pagavamo le trasferte di tasca nostra e che anche l'attrezzatura scarseggiava, e abbiamo reso al meglio il quadro della situazione», aggiunge Antonio Trogu, costretto più volte anche a scendere in campo malgrado i suoi 47 anni. «Voglio però dire un enorme grazie - conclude - a questi ragazzi che nonostante le enormi difficoltà ci hanno messo la faccia e si sono accollati mille problemi unicamente grazie a passione ed amore per la squadra. Un possibile ritorno? Il calcio è la mia passione, se ci fosse un progetto serio e strutturato per ripartire non direi di no».
