Allenamenti mirati in vista di un rush finale da protagonista. L'Olbia è tornata ieri in campo dopo i tre giorni di riposo concessi per Pasqua da Michele Mignani e la testa è al Cynthia e solo al Cynthia, avversario domenica al Nespoli per la dodicesima giornata di ritorno del Girone G di Serie D. "Faremo di tutto per vincere ma sarà una partita difficile", premette l'allenatore a proposito del match con la quartultima della classe.

Arrivato a gennaio per provare a risollevare le sorti dei bianchi dopo l'esonero di Oberdan Biagioni, Mignani ha collezionato dieci risultati utili consecutivi, ciò che ha permesso all'Olbia di conquistare il quinto posto a pari punti (51) con la Torres, che resta in vantaggio per scontri diretti e differenza reti. Davanti il Grosseto dista due lunghezze, il Rieti quattro e la capolista Viterbese otto. Aspettando il big match Viterbese-Rieti, che verrà recuperato oggi (ore 15) dopo il rinvio per il Torneo di Viareggio. "Un pareggio sarebbe il risultato migliore", commenta, tra il serio e il faceto Mignani, spettatore interessato. "Ma pensiamo a noi, a vincere domenica col Cynthia e fare più punti possibile: i risultati dimostrano che in questo campionato nessuno regala niente".

E allora ci passa anche l'1-1 di Arzachena, all'ultimo turno. Pare che il presidente Alessandro Marino abbia mal digerito i 2 punti persi nel derby di Gallura. Senza considerare l'inferiorità numerica, che oltre a privare l'Olbia di Piredda contro il Cynthia accende la spia dei troppi cartellini. "Se in undici contro undici rischiavamo di vincere, in dieci potevamo perdere. Per cui sì, per me è un buon punto", spiega Mignani, confermando le impressioni manifestate a caldo al Pirina, al termine dello scontro playoff con gli smeraldini.

"Se proprio devo guardare al passato, l'unico rammarico potrebbe derivare dal pareggio di Castiadas: vincevamo 3-0 all'intervallo, è stata dura accontentarsi di un punto anche se ero arrivato da due giorni e del mio lavoro in quel match non c'era nulla. La verità", chiosa, "è che sono contento di quanto fatto finora: la squadra è cresciuta e ha una fisionomia di gioco. Poi, in campo ci sono anche gli avversari, e certi eventi, come le espulsioni, che fanno comunque parte del calcio, possono condizionare le partite. Ma sono sereno: basta vedere i ragazzi in campo, durante gli allenamenti e in partita, per capire".
© Riproduzione riservata