Calcio Serie D, il sogno di capitan Pierluigi Porcu è salvare il Castiadas
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Definito da tutti come un leader. Una vera e propria guida per i suoi compagni. Difensore insuperabile e dotato anche di una buona tecnica. Forte fisicamente e nel gioco aereo, abile negli anticipi e c'è anche da dire che da quando gioca a calcio, non ha mai mancato l'appuntamento col gol. Da due campionati, Pierluigi Porcu (classe 1980) gioca nel Castiadas.
È il capitano e l'anima della squadra sarrabese con la quale è impegnato nella cosa per la salvezza. Ha giocato nei professionisti (aveva poco più di vent'anni) con la maglia della Torres dal 2002 al 2004 e nella stagione 2005/06 quando i sassaresi sfiorarono la B. All'esordio nei professionisti, contro il Pesaro, segnò il gol decisivo.
Nella stagione in cui la Torres sfiorò la Serie B giocò contro il Napoli di Edy Reja. Gli attaccanti da marcare erano Calaiò e Sosa. Nel suo curriculum poi tanti anni alla Villacidrese e al Selargius e le esperienze con Tempio e Arzachena. Ora Porcu pensa al suo Castiadas che naviga in piena zona playout a tre punti dalla salvezza diretta ma anche tre lunghezze dalla zona retrocessione.
"Ci sono ancora diciotto punti in palio, esordisce il difensore. "E niente è impossibile. Tre mesi fa avrei messo la firma per trovarci nella posizione attuale. C'è anche qualche rammarico per le ultime due sfide nelle quali abbiamo raccolto un solo punto. Ma dopo una lunga rincorsa un calo ci può stare, sia fisico ma soprattutto mentale".
Cosa si aspetta da questo finale di torneo? "Non dobbiamo far calcoli altrimenti le cose iniziano ad andar male. Dobbiamo pensare a gara dopo gara. Una alla volta e affrontarla nel miglior modo possibile. Così potremo toglierci delle soddisfazioni. Alla fine si faranno i conti. Dobbiamo anche guardarci alle spalle. Se è vero che la salvezza diretta è a tre punti, la retrocessione diretta è ugualmente distante tre lunghezze".
Domenica, alla ripresa di campionato, la trasferta contro la sua ex squadra, la Torres. Occasione anche per ritrovare Marco Sanna, suo ex compagno di squadra. "Se avesse avuto Sanna in panchina dall'inizio, la Torres sarebbe in testa alla classifica. Ha l'organico più forte del torneo. Sarà dura ma ci giocheremo le nostre carte".
Dispiace che nella corsa per la salvezza siano coinvolte tante squadre sarde. "Si purtroppo la situazione è questa. Siamo stati incapaci di risucchiare nella mischia il Flaminia, che ha vinto con noi e Budoni. Potrebbe essere ripreso il Trastevere che affronteremo dopo la Torres".