Verona-Cagliari non è una partita come le altre, è uno scontro diretto. «È la terza finale in queste prime otto giornate», mostra i denti l’allenatore rossoblù Fabio Pisacane in vista del match di domenica al Bentegodi. «Viviamo un campionato nel campionato», tiene a precisare nella conferenza stampa che si è tenuta al Crai Sport Center di Assemini.

«C’è bisogno quindi di furore, energia. E questa energia la dobbiamo mettere su quello che dobbiamo costruire. Ripeto, questa è l’andata di una terza finale. Come si prepara? Come tutte altre gare, curando i dettagli».

Il morale è alto nel quartier generale rossoblù nonostante le assenze. Non solo l’infortunio di Belotti, ai forfait di Radunovic, Di Pardo e Pintus si sono aggiunti, infatti, quelli di Mina e Deiola che hanno scelto di fermarsi e non forzare, nella speranza di recuperare per la sfida di giovedì col Sassuolo.

Lo stesso Pisacane spiega: «Mina si porta dietro un risentimento al bicipite femorale. Deiola ha avuto un problema alla vigilia della gara col Bologna, abbiamo provato a gestirlo ma ci siamo resi conto che, come nel caso di Yerry, non bisogna avere frenesia. Averli nel mezzo non fa bene a nessuno, soprattutto a loro».

Pisacane ha sottolineato il valore del Verona: «La sua classifica non rispecchia le prestazioni». Si è poi soffermato sugli ultimi venti minuti con il Bologna, proprio non gli sono andati giù: «Non mi hanno fatto dormire. Mi sono preso una responsabilità nel momento in cui sono diventato l’allenatore del Cagliari e quei venti minuti non ci hanno rappresentato. Eravamo passivi, senza furore e la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Bisogna anche saper perdere, non si può staccare la spina».

Il riscatto passa per Verona domenica a partire dalle 15.

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