Nel momento più difficile della stagione, sotto 3-1 in casa contro una Sassuolo in dieci uomini, con un possibile esonero all'orizzonte, il Cagliari scopre di avere un cuore e vince la più rocambolesca delle partite. Finisce 4-3, come nelle partite che la storia conserva per sempre e Massimo Rastelli può esultare assieme ai tifosi e alla sua squadra. Ha rischiato tutto l'allenatore. Fuori Storari (si è parlato di influenza) e Ceppitelli, inedito modulo 4-4-2 con Pisacane a desta e Capuano a sinistra, Barella esterno e coppia offensiva Sau-Farias. Il vantaggio di Sau, servito da Di Gennaro e Salamon sembra scacciare le nubi ma la serata sarà lunghissima. Rafael si addormenta su inserimento di Adjapong che alla mezz'ora pareggia. Tre minuti dopo, Pellegrini sfugge a Dessena e fulmina dai venti metri Rafael con la difesa impietrita al limite dell'area. Ci pensa l'arbitro Celi a dare la svolta, sanzionando con il rosso un'entrataccia di Pellegrini su Di Gennaro. Dentro Borriello, fuori Dessena che la prende malissimo. Nella ripresa il Cagliari rischia grosso in contropiede e non sfonda. La gente fischia, Pisacane stende Ragusa e Acerbi su rigore fa 3-1. Sembra la fine, ma si sveglia Farias che in contropiede imbecca Borriello per il gol del 2-3. Rastelli dà la scossa: dentro Joao Pedro e, con un pizzico di fortuna, Farias pareggia con un gran destro. Fuori Sau, dentro Giannetti e Farias compie il capolavoro con un gol che dice titto delle incredibili doti che il brasiliano dovrebbe sfruttare meglio. È la rete del 4-3, è la rete che cambia (forse) la storia di questo campionato,
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