Pestato per aver difeso il compagno di colore, l'allenatore avversario: "È stato lui ad aggredirci"
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Non si placano le polemiche su quello che è già diventato il "caso Gianluca Cigna", il calciatore dell'Atletico Villaretto che ha raccontato di essere stato picchiato dai suoi avversari della Mappanese per aver difeso un compagno di squadra di colore dagli insulti razzisti.
Una vicenda su cui i carabinieri stanno ancora indagando per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.
Al calciatore, ricoverato all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino, i medici hanno diagnosticato uno sfondamento del cranio.
Il 28enne si è poi dovuto sottoporre a una delicata operazione all'occhio sinistro, per rimuovere i frammenti ossei che rischiavano di compromettere per sempre il suo occhio sinistro.
Nelle ultime ore sull'episodio è intervenuto anche l'allenatore della Mappanese, che ha accusato Cigna di aver raccontato il falso: "È una vergogna, sono indignato. Il nome della Mappanese non può essere infangato in questo modo: siamo stati fatti passare per mostri e per razzisti, ma abbiamo persino dei ragazzi di colore in squadra".
Aggiungendo: "Mi spiace naturalmente che Cigna sia finito in ospedale, ma si deve vergognare per tutte le falsità che ha raccontato. È stato lui ad aggredirci, sia in campo durante la partita che fuori dopo il fischio finale".
Secondo la sua versione dei fatti, sarebbe stato proprio il giocatore avversario a scatenare la rissa nel post-partita: "Ha tirato una birra in faccia a uno nostro giocatore e poi, sotto gli occhi dei Carabinieri, lo ha aggredito non soltanto verbalmente. Poi ho visto che si è fatto male, ma non so se per un pugno o perché è caduto per terra nella concitazione".