Un incubo per l’Italia: la partita che doveva solo certificare la classifica finale del girone di qualificazione - Norvegia ai Mondiali per la via diretta, azzurri nel purgatorio dei play off - si trasforma in una figuraccia per la nazionale di Gattuso, fischiata alla fine dai 70mila del Meazza. Stavolta il ct non può che chiedere scusa, per il terribile 1-4 che Haaland e compagni hanno inflitto ai suoi ragazzi.

«Dobbiamo chiedere scusa ai nostri tifosi perché 4-1 è un risultato pesante. Ci lecchiamo le ferite. Complimenti a loro e scusa ai nostri tifosi per i quattro gol», le prime parole del ct: «Dobbiamo ripartire dal primo tempo. Abbiamo giocato bene, eravamo compatti, abbiamo fatto le cose giuste. La partita è cambiata quando dopo i primi 30 secondi hanno fatto il primo tiro e abbiamo iniziato ad impaurirci».

Il pesante punteggio lascia scorie per gli spareggi di marzo, i cui avversari si conosceranno giovedì, oltre ai dubbi già noti sull'attuale valore del calcio italiano. Il 4-1 col quale i norvegesi festeggiano il ritorno a un Mondiale 27 anni fa sì che l’Italia vada ai play off senza alcuna certezza.

Sotto la pioggia di Milano, il Meazza si stringe attorno alla nazionale con un pienone di affetto e pubblico. Numerosi anche i tifosi della Norvegia, venuti fin qui a festeggiare il pass Mondiale.

Gattuso schiera la miglior Italia possibile, al netto dell'infortunato Kean e di Tonali risparmiato in vista play off vista la diffida. Locatelli-Barella sono coppia centrale di fronte alla difesa dove Mancini fa coppia con Bastoni. Politano e Frattesi fanno da supporto alla coppia Retegui-Pio Esposito, ma pungono poco.

Al 10' l'Italia è premiata da un errato disimpegno difensivo di Ryarson: Dimarco serve Pio Esposito spalle alla porta, difesa del pallone e rapida girata per l'1-0. Il nove a zero necessario per il miracolo qualificazione diretta resta un miraggio ma l'Italia non si ferma e nella fitte maglie difensive della Norvegia pecca di precisione nell'ultimo passaggio. La palla buona arriva al 35', ancora sulla testa di Pio Esposito, che mette largo sul secondo palo il preciso cross di Dimarco. Il gioco si fa duro e Barella rimedia un giallo pericoloso, Gattuso placa i suoi. Al rientro, la Norvegia prova a invertire la rotta, e in 3' Sorloth ha due volte la palla buona sul destro, prima dentro l'area poi dai limite. In mezzo, un tiro debole da fuori di Locatelli.

La Norvegia addormenta il ritmo e toglie all'Italia la sua arma del primo tempo, un paio di palle sottoporta non vengono sfruttate bene dagli azzurri e allora accende i motori Nusa con le sua sgasate: quella giusta è al 18', palla in profondità e l'esterno del Lipsia sfugge al controllo di Politano-Frattesi e da dentro l'area batte Donnarumma per l'1-1. È il segno che la Norvegia è arrivata, e il via al crollo azzurro. Non c'è più nulla da perdere per nessuna delle due, e così le occasioni si alternano: al 27' Nusa su angolo spara su Donnarumma, un minuto dopo imita Dimarco dall'altra parte.

Si risveglia Pio Esposito, che ha due occasioni con una girata di destro e di testa, a stretto giro. Ed è a questo punto che arriva il momento di Haaland, sparito dagli schermi: il centravanti-monstre ribalta la partita in un giro d'orologio, sinistro al volo su combinazione Nusa-Bob (33'), sinistro sottoporta su fuga di Nusa (34') e la Norvegia è sul 3-1. L'Italia sbanda, mentre sulla panchina norvegese già tutti festeggiano al 3' di recupero arriva addirittura il 4-1 del neoentrato Strand Larsen, su palla persa dagli azzurri. Finisce, tra i fischi, una serata da incubo.

(Unioneonline)

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