La coppia Mina-Luperto, il tridente e Adopo-gol: il Cagliari prende forma
Dopo la gara contro il Saint-Étienne iniziano a delinearsi certezze e potenzialità della squadra di PisacanePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quattro milioni spesi benissimo. Il riscatto di Adopo già paga, tra il gol al Galatasaray e quello dell’altro ieri contro il Saint-Étienne che ha permesso al Cagliari di aggiudicarsi il primo Trofeo Gigi Riva. La posizione più avanzata del francese (come ha poi spiegato lui stesso in conferenza stampa) e, di conseguenza, uno spirito più offensivo, tra le novità nel nuovo ciclo rossoblù nel quale l’obiettivo, uno dei tanti, è quello di far emergere la qualità dei singoli, a prescindere dal sistema di gioco e dall’aspetto caratteriale. E l’ex centrocampista di Atalanta e Torino ha dimostrato di averne parecchia, di qualità.
Le certezze
Dopo i tanti esperimenti, ecco, dunque, una traccia abbastanza evidente del Cagliari che tra meno di due settimane farà il suo esordio ufficiale, in Coppa Italia, contro la vincente tra Virtus Entella e Ternana (sfida in programma sabato prossimo). Il tempo inizia a stringere e Pisacane ha scelto così di iniziare a collaudare quella che potrebbe essere una formazione tipo, al netto dei disponibili, aspettando l’inserimento dei nuovi e il recupero completo di Gaetano, oltre che di capitan Pavoletti. E non a caso, Mina e Luperto sono partiti dall’inizio e sono rimasti in campo per quasi tutta la gara, pur tra alti e bassi, fisiologici considerato che non giocavano da parecchio. È stata questa, probabilmente, l’indicazione più rassicurante data dal test con la formazione francese, un buon banco di prova per lo stato di avanzamento dei lavori. Perché è vero che è retrocessa nella seconda serie, ma è stata costruita per un campionato di vertice ed è decisamente più avanti con la preparazione (la Ligue 2 comincia sabato). Non proprio un dettaglio, quest’ultimo, che ha permesso di collaudare la tenuta atletica rossoblù, soprattutto nella ripresa.
Tempo al tempo
Restano chiaramente da oliare alcuni meccanismi, in entrambe le fasi. Lo stesso palleggio ha bisogno di una maggiore fluidità, così come la spinta dei due esterni alti, ma anche quella dei terzini. E ancora lo sviluppo dell’azione negli ultimi venti metri. L’alleggerimento dei carichi di lavoro favorirà il processo di crescita della squadra a 360 gradi, fisicamente e di conseguenza tatticamente. Tempo al tempo.
È già il tempo del tridente, invece, marchio di fabbrica del nuovo Cagliari di Pisacane e, forse, la novità più sostanziosa. Dà proprio l’idea del cambio di mentalità nell’approccio alle partite. Per quanto nel calcio moderno la tendenza sia sempre quella di non avere un modulo fisso di riferimento e di cambiare in base alle esigenze, se necessario anche all’interno della stessa partita. E in questo, Pisacane ha già dimostrato di essere particolarmente abile nei due anni con la Primavera. Aspettando il miglior Piccoli (autore comunque del cross che ha portato al gol di Adopo) e di un Luvumbo più efficiente. Anche l’angolano, l’altro ieri, è apparso ancora un po’ appesantito dai carichi e nelle accelerazioni gli manca almeno una marcia, per quanto grazie a due suoi spunti Deiola e Piccoli si siano ritrovati a tu per tu col portiere. Insomma, la strada sembra essere quella giusta.
Fabiano Gaggini