L'infanzia difficile di Nainggolan: "Rubavo per mangiare, poi è arrivato il calcio"
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Un Radja Nainggolan come sempre senza peli sulla lingua, quello che si è confessato al Times alla vigilia di Liverpool-Roma, ritorno della semifinale di Champions League.
Ha parlato anche della sua infanzia il centrocampista belga: "C'era solo mia madre ed era difficile per lei: lavorava duro per pagare le bollette, faceva tre lavori".
Ammette che è stato "difficile" cresce in questa situazione, Radja: "Per lo più sono cresciuto in strada. Avevamo una casa, ma ero sempre in strada fino a tardi. Studiavo poco, e ho fatto qualche errore. Ho rubato cose da mangiare, piccole cose, quando avevo fame, perché non potevo permettermi nulla".
Un "brutto periodo" che l'ex rossoblù ricorda ancora nitidamente.
Poi è arrivato il calcio, che lo ha salvato: "Sto bene a Roma, so che mi volevano in premier, soprattutto il Chelsea. A me il calcio inglese piace, ma difficile ricominciare da zero a 30 anni. E poi odio la pioggia e il freddo".
Guardando al durissimo ritorno della semifinale di Champions, con la Roma che deve recuperare il 5-2 subito all'andata sul campo del Liverpool, Nainggolan ovviamente è pronto: "Sono un combattente, rimontare è difficile ma non impossibile: lo abbiamo già fatto con il Barcellona".
(Unioneonline/L)