31 gennaio 2016 alle 12:57aggiornato il 31 gennaio 2016 alle 13:12
Il Cagliari si riprende quel che è suo, la vetta della serie B
Il posto giusto è quello più in alto perché una squadra come il Cagliari che può permettersi di far entrare dalla panchina calciatori forti quanto i titolari iniziali non c’é ne.
La vittoria ad Avellino ha ribadito il concetto che i rossoblù non possono ambire ad una posizione diversa dal primo posto.
È dovere della squadra non pensare a nessun altro pali attivo e cercare sempre di esprimersi al massimo per rendere onore al merito.
Ma anche per evitare di farsi scavalcare dalle sole due squadre che tengono il passo, il Crotone, malgrado la sconfitta, e il Pescara. Tengono l’alto ritmo da battistrada e le differenze tra il primo posto e il terzo posto sono oggi inferiori a quelle tra il terzo e il quarto. Effetto della vittoria nello scontro diretto del Pescara contro il Bari. I distacchi sono cresciuti tanto che se si guardasse alla sola promozione, il Cagliari dalla quarta è distante tredici punti. Nella pessimistica ipotesi che si facesse raggiungere e scavalcare dalle concorrenti più vicine, il distacco di oltre nove punti varrebbe la promozione diretta senza play off. Nella terza giornata di ritorno le sorprese hanno rimescolato le carte. Il Livorno è stato rigenerato dal ritorno di Panucci tanto da violare il campo del Brescia e far abbassare ulteriormente la cresta alle ringalluzzite rondinelle. Il Perugia è andato ad infrangere il record di imbattibilità dello Scida con i temi tattici cari a Bisoli e per certi versi simili a quelli di Juric. Aggressività, copertura e ripartenza. Singhiozzi di un torneo che ha poche squadre in grado di garantire costanza di rendimento. I numeri record della vetta fanno da contraltare a un pesante equilibrio nel mezzo della classifica. Una frattura che potrebbe accelerare i verdetti. Già ad aprile di questo passo, ci sarà qualche squadra in grado di fare festa© Riproduzione riservata