C’è un po’ di Sardegna nel Lecco neopromosso in Serie B
Nel passato dell'allenatore lombardo Luciano Foschi le maglie di Olbia e TorresIl tecnico del Lecco ex Olbia Luciano Foschi
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Oggi Luciano Foschi si gode il suo meritato momento d’oro, ma l’allenatore del Lecco fresco di promozione in Serie B ha debuttato in panchina in Sardegna.
E nello specifico a Olbia, dove, da giocatore, è stato promosso nello stesso anno al ruolo di tecnico: era la stagione 2001/02, e Foschi, ex centrocampista cresciuto nel settore giovanile della Lazio, vinceva in Gallura il suo primo campionato, portando i bianchi dalla Serie D alla C2. In carriera, anche l’esperienza alla Torres, nel torneo 2007/08, dopo Novara, Teramo e Reggiana e prima di Alessandria, Savona, Pordenone, Renate, Livorno, Ravenna e Carpi. Fino al Lecco, da subentrato e di nuovo vincente.
La formazione lombarda ha conquistato il campionato cadetto ai danni del Foggia nella finale playoff, vincendo all’andata 2-1 in trasferta e imponendosi in casa al ritorno 3-1, facendo esplodere una piazza che ritrova la B dopo 50 anni di assenza. E Foschi in questo storico traguardo ha avuto il suo enorme peso, nella gestione degli spareggi ma anche e soprattutto nel corso di una stagione da record, come suggeriscono i numeri.
Raccolto il testimone dall’ex Juve Alessio Tacchinardi alla quinta giornata del girone B di Serie C, il 55enne allenatore di Albano Laziale ha portato i blucelesti dal basso della classifica, dove stazionavano con 4 punti, al terzo posto, chiudendo la stagione regolare a quota 62. Dunque i playoff, nei quali il Lecco ha eliminato nell’ordine Ancona, Pordenone e Cesena prima di avere ragione del Foggia nella finalissima.
«Io ci ho sempre creduto, è una squadra più forte di quello che dicevano gli altri: lo abbiamo dimostrato in questi playoff», ha spiegato Foschi al triplice fischio della gara di ritorno, giocata ieri. «Alla fine di queste due partite credo abbia vinto la squadra migliore: abbiamo affrontato un avversario forte, ma il Lecco, e lo dico senza presunzione, ha dimostrato di esserlo di più. I ragazzi sono sempre stati sul pezzo, non hanno mai mollato, e ora – ha concluso – possono giustamente festeggiare». E Foschi con loro.