C'è il gol di Alessandro Deiola a chiudere il 3-0 del Cagliari sul Venezia, la partita che vale la salvezza con 90’ d’anticipo. Ed è una perla eccezionale, un destro quasi all’incrocio dopo un’azione stupenda: «Ha un sapore molto importante: è una rivincita personale, sappiamo tutti quello che era successo anni fa», il suo ricordo della retrocessione del 2022 al Penzo. «Il destino ha voluto che il cerchio si chiudesse così, è il più importante della mia carriera. Sono orgoglioso di questa squadra, faccio i complimenti ai ragazzi».

Un gol spettacolare, che Deiola descrive: «Sinceramente non ci ho pensato. Era come se avessi già in mente dove fosse la porta, non ho nemmeno alzato la testa: ho calciato e, quando ho alzato gli occhi, ho visto che la palla era lì. Adesso a casa me lo riguarderò con calma, ma il merito è sempre della squadra e del gruppo: non so se si sia vista l’azione che abbiamo fatto, è il gol della squadra. Abbiamo fatto un qualcosa secondo me di veramente bello». Con assist di tacco di Makoumbou: «È un gran giocatore, gli faccio tanti complimenti».

Deiola è andato a festeggiare la prodezza sotto la Curva Nord: «Ho pensato a quanto i tifosi potessero essere contenti e soddisfatti di questa gara. Mi sentivo parte di loro, hanno sofferto tanto e meritavano una serata come questa. Li ringrazio, sono stati fantastici oggi e questa è una salvezza di tutto il popolo». Tornando a Venezia-Cagliari del 2022: «Questo è un altro capitolo della nostra carriera, ho cercato di concentrarmi sulla partita di adesso. Il nostro obiettivo era raggiungere la salvezza a prescindere dall’avversario, l’abbiamo raggiunto nel migliore dei modi».

Non era al 100% Deiola, ma ha lo stesso dato il suo contributo e stasera ha giocato da titolare. «Ho sempre cercato di mettermi a disposizione con acciacchi e problemini, ma ho voluto sempre dare il mio aiuto alla squadra. Magari si prende qualche medicina in più e si va avanti». E lo ha fatto da capitano, in mancanza di Pavoletti squalificato, guidando il gruppo all’obiettivo: «È sempre rimasto unito, non ha mai mollato di mezzo centimetro e ha provato a raggiungere l’obiettivo. In alcune partite non siamo riusciti a ottenere quello che volevamo, ma a livello di gruppo non c’è mai stato un problema».

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