Cagliari tra Chievo e Roma. Perrotta: "Il segreto è Maran. Barella? Può migliorare"
Il doppio ex loda i sardi: "La squadra è costruita per salvarsi tranquillamente"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Simone Perrotta non ha dubbi: il Cagliari si salverà. Il doppio ex di Chievo e Roma ha partecipato come vicepresidente del settore giovanile Aic (Associazione Italiana Calciatori) al Gran Galà del Calcio svoltosi ieri a Milano toccando vari argomenti, fra cui quello dei prossimi avversari dei rossoblù.
Il campione del mondo a Germania 2006 ora veste elegante, in giacca e cravatta, ma quando calcava i terreni di mezza Europa in pantaloncini e tacchetti non era affatto male, anzi. Novantacinque presenze e sei gol nel “Chievo dei miracoli” di Delneri e duecentoquarantasei gettoni e trentasei reti con la maglia della Roma parlano per lui.
A questo vanno aggiunte due Coppe Italia (2006-2007) e una Supercoppa Italiana con i giallorossi e l’Europeo Under 21 nel Duemila. Una carriera fatta di corsa e sacrificio, ma anche di splendidi inserimenti in zona gol. Perrotta è stato, forse, il miglior interprete del gioco di Luciano Spalletti (attualmente sulla panchina dell’Inter), e il chiaro esempio di come con forza e volontà si possa arrivare lontano. D’altronde per passare dal Chievo Verona ad alzare la Coppa del Mondo a Berlino ci vuole, sì, una certa dose di fortuna, ma anche tanto impegno e dedizione. Ne parla con noi di Unionesarda.it.
I prossimi avversari del Cagliari saranno Chievo e Roma. È il grande ex.
"Sì, saranno due partite molto interessanti e importanti per il cammino delle tre squadre. Coppa Italia e campionato sono due competizioni differenti dal punto di vista motivazionale, ma il Cagliari è un ottima squadra e le affronterà al meglio".
Che stagione stanno disputando i rossoblù?
"Sicuramente hanno fatto un ottimo inizio e le prime 14 giornate lo hanno dimostrato. La rosa è costruita bene, i sardi possono raggiungere l’obiettivo salvezza in maniera molto tranquilla."
Le piace il gioco di Maran?
"Rolando è un ottimo allenatore. La squadra ha un’identità ben precisa e quando scende in campo è preparata. Si vede".
In Coppa sarà sfida Pavoletti-Pellissier?
"Questo non lo so. Per certo, avendoci giocato insieme per tanti anni, posso dire che Sergio rappresenta il Chievo e si vede che si diverte ancora quando gli viene data fiducia. A Verona quest’anno non stanno passando un momento felicissimo: la penalizzazione, il cambio di panchina etc. hanno scosso l’ambiente. Pellissier è molto attaccato alla squadra, è una bandiera, il capitano, il simbolo ed è giusto che si sia ritagliato il suo spazio."
Da ex centrocampista: un giudizio su Barella.
"Lo reputo un ottimo interprete del ruolo. È un giocatore interessante, già nel giro della Nazionale e ha tutte le potenzialità per crescere. Dai centrocampisti ci si aspetta sempre dei gol e lui qualcuno lo ha già fatto".
Dove può migliorare?
"Tutti possono migliorare, a maggior ragione lui che è giovane. Dal punto di vista realizzativo non vedo le stesse caratteristiche che avevo io. Parlo di fase offensiva e inserimento. Poi certamente l’aspetto caratteriale è un qualcosa su cui lavorare. Voglio essere chiaro sotto questo aspetto: agli inizi tutti abbiamo commesso degli errori ed è normale".
È una questione di esperienza?
"Assolutamente sì. Col tempo impari a gestire le partite, i momenti della gara ed è un qualcosa che si acquisisce solo con l’esperienza. Anch’io a 20 anni avevo un carattere totalmente diverso…Nelle difficoltà uno cresce
Filippo Migheli
(Unioneonline)