«Non voglio più vedere un giocatore così». Lo straordinario confronto fisico e psicologico fra Yerry Mina e Alvaro Morata, calciatori di caratura internazionale e senza dubbio “animali” da campo, lascia qualche scoria sul campo. L’attacco pubblico, forse anche sopra le righe, arriva da uno degli opinionisti più influenti del panorama nazionale, il telecronista di Sky Sport Fabio Caressa. La difesa arriva dall’agente del difensore colombiano, Simone Rondanini: «Yerry è un guerriero. Ogni partita per lui è un duello e, anche se a volte viene criticato per alcuni atteggiamenti, dà tutto per la sua squadra e pensa solo a vincere».

Riassunto delle puntate precedenti: Como-Cagliari, Mina sottopone anche Morata al suo trattamento ormai consolidato, aspri contatti fisici, “trash talking” costante e sottolineato da sorridi beffardi, falli subiti (pochi, in verità) accentuati da cadute rovinose. E poi tutto il non visto da telecamere, Var e arbitro che ha costretto lo spagnolo, al minuto 62, a chiedere la sostituzione. Frastornato, furibondo, preso a legnate secondo qualcuno, ma di ammonizioni neanche l’ombra.

Parla il procuratore – «Avanti compatti e fiduciosi, lavoriamo sempre meglio per la prossima sfida. Il mio modo di giocare? Morata è un calciatore forte, io amo giocare dando tutto, mettendo dentro grande intensità, poi se c’è il fallo o se c’è il contatto fisico fa parte del gioco e chiedo scusa». Così Mina nel dopo gara, parole condite da un sorriso finale da interpretare. Simone Rondanini, che assiste Mina, ha voluto affrontare il caso: «Lui è un guerriero. Ogni partita per lui è un duello e, anche se a volte viene criticato, dà tutto per la sua squadra e pensa soltanto a vincere». La partita di Como: «Con Morata è stato un bel confronto, un giocatore forte e difficile da marcare». Diplomatico. E visto che gli affari sono affari, Rondanini non si è tirato indietro sul futuro: «Se vale un grande club? Ha un livello da grande club, ma questo grande club è il Cagliari. Qui si è ritrovato grazie al club e ai tifosi al presidente e all’allenatore che lo hanno voluto in quel momento».

L’attacco di Caressa – «Mina è quello che proprio non posso più vedere in un campo di calcio di Serie A. Non è accettabile quello che ho visto durante Como-Cagliari», così Fabio Caressa, che sul suo canale Youtube fa la sintesi di quello che è successo nel campionato. Sul match Mina-Morata: «Mina nel dopopartita ha detto: “Io non guardo in faccia se c’è mia madre, mia sorella”, Mina va bene, gioca duro. Se devi giocare duro, gioca duro. Ma se giocare duro è buttarsi per terra con le mani in faccia ogni minuto? Questa è la cosa indecente. Non va bene perché è antisportivo. Se vuoi giocare duro, ti prendi a parolacce con l’attaccante, fai quello che ti pare, ma la simulazione no. E quindi bisogna che si intervenga, i giocatori che vanno a terra con le mani in testa o sul volto, se non sono stati colpiti vanno espulsi, è un comportamento scorrettissimo. E invito il capo degli arbitri Rocchi a dirlo dalla prima giornata del girone di ritorno, non è più accettabile».

(Unioneonline)

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