Le dimissioni di Sardara: "No ai fischi a metà gara, ma la Dinamo non molla"
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Dopo l'annuncio che a giugno lascerà "a chi probabilmente sarà più disponibile a fare solo scelte di cuore e non di ragione", il presidente Stefano Sardara è nuovamente intervenuto su Facebook con un nuovo post che specifica come l'amarezza sia non per le critiche, quanto per i fischi avvenuti a metà partita che non aiutano la squadra in un momento delicato.
Dalle parole del numero uno biancoblù i tifosi percepiscono una sfumatura rispetto alla presa di posizione fatta immediatamente dopo la sconfitta netta contro Trento (73-88) che forse apre uno spiraglio per una decisione che comunque sarà operativa solo tra sei mesi.
Sardara scrive: "Quando ho preso la società le difficoltà erano ben altre e ben più serie, e sono state superate perché eravamo consapevoli di remare tutti nella stessa direzione. Oggi ho percepito nettamente il contrario e la cosa più amara e averlo vissuto mentre la partita era ancora da giocare. Avrei dato un peso ben diverso se fosse avvenuto solo a fine partita come modo di esprimere il proprio dissenso, ma all'intervallo non è da tifoso. Scusatemi se sono netto ma la penso così. Il tifoso sostiene fino alla fine, poi se vuole fischia per far capire cosa pensa, ma durante la partita proprio no! La Dinamo è una società sana che procederà serena e tranquilla. Fino a giugno non si molla di un passo neanche in campo, perché voglio che la società difenda il tricolore ed onori la stagione da Campione d'Italia, a prescindere dal futuro ed io sarò accanto ai ragazzi comunque, perché ci credo! Forza Dinamo!"
Il commento di Nando Mura.