La sconfitta di Milano conferma che la Dinamo può fare un'ottima stagione
Va però risolta la situazione del lungo Jamel McLean: vuole restare a Sassari o vuole andare via?Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sembra un paradosso, ma non lo è: il Banco di Sardegna che perde 90-78 dopo 38 minuti giocati alla pari contro l'Armani dà segnali più confortanti del successo su Reggio Emilia. La qualità di Milano non si discute. Ben undici titolari, il lusso di poter utilizzare come decimo e undicesimo (in rapporto al minutaggio) i due nazionali Cinciarini e Moraschini. E le motivazioni, perché senza nulla togliere alle altre squadre, i giocatori rimasti a Milano ci tenevano a vendicarsi dello 0-3 incassato nella semifinale scudetto, come ha confermato pure Nedovic mostrando i muscoli dopo le due triple che hanno deciso la partita.
È vero che per l'Armani era la quarta gara in otto giorni, visto il doppio impegno di Eurolega, ma le scarpette rosse dopo la vicinissima trasferta di Bologna hanno giocato tre gare di fila al Forum. Ben diverso il discorso di Sassari che pur con una partita europea in meno ha dovuto viaggiare sino ad Israele, tornare nell'isola e poi andare a Milano. Che sia stata una "partita spettacolare" non lo ha detto soltanto Pozzecco ma anche Marc Stein, prima firma del New York Times, che ha lodato proprio l'allenatore biancoblù per la sua "passionalità".
L'unica ombra nella Dinamo è la situazione legata a Jamel McLean. Nel senso che bisogna capire se il lungo vuole restare o vuole andare via. Pozzecco ha speso anche domenica parole di elogio per McLean e ne promuove la permanenza. Che si decida subito, perché il Banco ha bisogno di un McLean sereno e pienamente coinvolto nella squadra, alla quale può dare tanto viste le sue caratteristiche tecniche e fisiche. Avere invece un americano "distratto" non giova a nessuno.
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