"Sei anni meravigliosi. Sassari non dimentica e ti amerà per sempre" con questo striscione i tifosi hanno accolto il rientro del coach che ha vissuto insieme a loro la cavalcata dalla A2 allo scudetto. Il tecnico, ora alla guida del Brindisi, ha fatto una rapida puntata nell'isola per presentare dietro invito di Liberòs il libro "Meo Sacchetti: il mio basket è di chi lo gioca" (ADD edizioni) scritto insieme a Nando Mura de L'Unione Sarda. I tifosi hanno fatto una lunga coda per avere una copia autografata. Con la consueta schiettezza e simpatia, si è rivolto a quella parte di tifosi che dopo il triplete ha dato tutto per scontato "Non è una cosa normale quello che abbiamo fatto, vanno bene le critiche ma senza la puzza sotto il naso". Poi ha raccontato sprazzi di vita con qualche aneddoto e le immancabili battute: "Mio figlio Brian? Dicono che sembra Larry Bird da quando non ci sono io, ma nell'ultima gara che ho visto non mi è sembrato Bird". E poi un'ammissione che gli fa onore: "Se non avessi avuto altri due anni di contratto sarei andato via dopo lo scudetto. E' venale, ma è giusto ammetterlo".
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