Dinamo, troppo fragile nei finali contro le italiane
Petteway va disciplinato, perché così è un problemaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Bella spesso per 30 minuti, balbettante negli arrivi in volata.
La rimonta da record concessa a Varese in Europe Cup (da -20 a +3 in 11 minuti) rientra nel problema che ha ammesso lo stesso coach Vincenzo Esposito: "Questa squadra è fragile psicologicamente, nelle difficoltà diventiamo egoisti e ci intristiamo".
Dopo 20 partite tra Europe Cup e campionato sembra più una carenza che una lacuna colmabile.
In Italia la Dinamo ha vinto solo a Bologna in una gara tirata: 84-78.
Per il resto ha perso a Reggio Emilia incassando 23-14 nell'ultimo quarto, a Cremona subendo 22-14, contro Venezia di 3 punti, contro Pistoia ha perso facendo 8 punti in meno degli avversari nell'ultima frazione, a Trento lo scarto è stato di 5 punti mentre con Milano la sconfitta è arrivata al supplementare, seppure con un arbitraggio a dir poco mediocre. La realtà è che a parte Bamforth non c'è un altro giocatore abbastanza affidabile per i finali in volata.
E certo non può esserlo Petteway, che ha stentato spesso, a parte l'ottimo finale nel successo sul Szolnoki per 98-94 con 11 punti nell'ultimo quarto. Non è chiaramente solo colpa sua, ma ci si attendeva un giocatore decisivo almeno ogni tanto. Contro Varese dopo aver fatto la tripla del +22 ha sbagliato due tiri e perso tre palloni; a Reggio Emilia dopo un'ottima mezzora ha chiuso con 0/4; a Brindisi, dove il Banco stava sprecando il +14 (ha vinto solo di 6 grazie a Bamforth) ha prodotto 1/5 al tiro. Le percentuali al tiro sono rimaste insufficienti anche nei finali contro Cremona, Venezia, Trento e Milano.
La guardia-ala americana sarebbe anche un buon giocatore perché sa passare la palla e può andare a rimbalzo, ma esagera in attacco, dove tira quanto Bamforth ma con percentuali decisamente inferiori. E francamente il minutaggio concessogli dal coach Esposito è esagerato (è il più utilizzato in assoluto) soprattutto quando va a scapito di Pierre che garantisce più equilibrio e soprattutto non è mai egoista. Se qualcosa non cambia, bisognerà tornare sul mercato.