Dinamo “bella ma incompiuta” e il futuro passa dalla permanenza o meno del Poz
Divorzio in vista? Gli scenari e gli spiragli
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La magnifica incompiuta. Che resterà tale se si consumerà il divorzio tra la Dinamo e Gianmarco Pozzecco.
Nella sconfitta alla “bella” contro Venezia c'è il paradigma di una stagione dove Sassari ha giocato per molti tratti una pallacanestro bellissima e divertente (“la migliore del campionato” l'ha definita il Poz con orgoglio) ma ha raccolto meno di quel che avrebbe potuto per colpa delle sconfitte nei finali in volata. Tre volte al Taliercio e ancora prima nei quarti di Coppa Italia contro Pesaro dopo un supplementare e a Nymburk e Bamberg, rovesci fatali per il mancato arrivo alla Final 8 di Champions.
In alcune gare hanno indubbiamente pesato chiamate arbitrali discutibili, ma resta l'unico vero punto debole della formazione biancoblù: la fragilità nei finali punto a punto e l'incapacità di gestire i vantaggi anche larghi che si era meritatamente guadagnata.
QUALCOSA È MANCATO – Il pubblico sicuramente, si veda la carica data dai tifosi fuori dal PalaSerradimigni prima di gara 3 e 4. Poca fortuna: l'infortunio a un ginocchio ha chiuso la stagione di Vasa Pusica, play-guardia che viaggiava a oltre 11 punti di media e con i suoi 196cm consentiva alcune varianti tattiche. Si è fatto male pure il capitano Jack Devecchi dopo aver dimostrato di poter essere ancora tanto utile. Covid e altri infortuni più leggeri hanno influito perché hanno colpito contemporaneamente giocatori dello stesso ruolo.
Resta la lacuna del lungo che avrebbe dovuto fare il cambio di Bilan e giocarci anche insieme, da “4”. La scommessa su Justin Tillman è stata persa. L'arrivo di Ethan Happ ha portato punti e rimbalzi, ma non difesa, e non è l'atleta che serviva.
La compattezza del gruppo è stata invidiabile, nonostante le tante traversìe. Grande cuore e grande intelligenza di gioco, ma poca malizia. E anche quella conta, come dimostra Venezia.
IL FUTURO DEL POZ – Chissà se le parole del presidente Sardara su “Pozzecco che può fare bene anche senza eccessi” riaprono uno spiraglio in una vicenda che sembra destinata al divorzio. Per continuare i matrimoni bisogna essere in due. Se resta Pozzecco è più semplice fare la squadra, perché possono essere molte le conferme. Magari aggiungendo un paio di “figli” di grande atletismo, con un “monello” che le marachelle le faccia agli avversari nei finali in volata.