Sup Race, grandi risultati per la "Istedda Ducati Athletic - Canottieri Ichnusa"
Il team tra i più forti d’ItaliaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tra i team più forti d’Italia nel Sup c’è anche la “Istedda Ducati Athletic - Canottieri Ichnusa”. La stagione nazionale si è chiusa con la sesta tappa di Punta Ala (Castiglione della Pescaia) che ha visto la compagine sarda chiudere con un terzo posto assoluto di squadra e con ottimi risultati di categoria.
Titolo italiano per Salvatore Di Ciaccio, tra i “Master Uomini” (sesto posto per Enrico Penini), Lorenza Cruciani, nella “Gran Master Donne”, Reza Nasiri, nella “Kahuna Uomini”, Massimo Giglione, tra i “Veteran Uomini”, e Antonio Battista Scanu nel “Gran Veteran Uomini”, quest’ultimo davanti al compagno di squadra Giorgio Baldantoni. Alle piazze d’onore si sono classificati, invece, Simona Atzori, nella “Gran Kahuna Donne”, e Francesco Usai, nella “Gran Kahuna Uomini”. Posizioni di rilievo anche per Santoro Quirico (terzo) e Ivano Codella (quinto) nella “Gran Kahuna Uomini” e Alessandra Corona (quinta) nella categoria “Senior Donne”.
«L’ultima gara ha determinato il risultato – commenta Francesco Usai, presidente e anima di “Istedda Sup” - Tempo difficile da interpretare, la gara è stata difficile e intensa con leggera onda con una “distance” di quasi 10 km tra vento e corrente». Un grande risultato per la società. “Istedda – prosegue Usai - dimostra che insieme ai giovani è di rilievo anche la categoria dei master e che nel campionato federale si possono raggiungere grandi risultati assoluti, per coinvolgere, ad esempio, categorie che non sono solo quelle dei giovanissimi (eccezionali e futuro del movimento). L’integrazione e mutuo supporto/collaborazione sono essenziali per la crescita e per dare impulso alla diffusione del Sup in modo tale da non considerarlo solo come sport di nicchia”. Istedda nel corso della stagione ha unito realtà diverse.
«Essenziale – prosegue Usai - l’unione di atleti di aree diverse della Sardegna e non solo. La valorizzazione delle persone è l’elemento essenziale nel rispetto delle differenze di ognuno e nella speranza di portare avanti questo concetto. Siamo una piccola società sportiva che non paga atleti e ha poche risorse. Nonostante questo ha portato l’immagine della Sardegna e dello sport in tutta Italia ed a livello internazionale. Ora, infatti, ci attende il Mondiale di Abu Dhabi. A questo proposito abbiamo bisogno del vostro sostegno e sponsor per poter continuare la nostra attività».
