Sup Race, grande esperienza per Francesco Usai ad Abu Dhabi
Ha fatto parte della nazionale italiana all’ICF Sup World Championship 2025Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Era presente anche un atleta sardo, dal 29 ottobre al 2 novembre scorso, all’ICF Sup World Championship 2025. Si tratta di Francesco Usai, che ha fatto parte della nazionale italiana (spedizione che ha ottenuto ottimi risultati) nei 5 giorni di gare. Usai ha vestito la maglia azzurra gareggiando con tessera “Canottieri Ichnusa” e “Istedda”, sodalizi che ormai collaborano da tempo per la promozione dello sport sardo, portando la bandiera dei “4 Mori” sulla tavola e l’attenzione sulla nostra regione in un contesto di massimo livello.
L’evento. Ad Abu Dhabi, sede del mondiale, erano presenti 460 atleti in rappresentanza di 56 nazioni da tutto il pianeta. La capitale degli Emirati Arabi ha ospitato le gare (con dirette tv, social e grande copertura mediatica) su 3 tipi di percorso: sprint, technical e distance. Prova finale assoluta, invece, con le tavole “inflatable”.
Le gare. Usai ha ben figurato giungendo prima agli ottavi di finale nella prova “sprint”, poi in finale “C” nella “Technical”, dove è caduto negli attimi conclusivi mentre lottava per la quarto posizione, e in finale “A” nella “distance”, chiusa al 26simo posto a livello mondiale. Piazzamenti di tutto rispetto, tra i top mondiali, pur usando una tavola a noleggio che non conosceva. Gare estremamente provanti che hanno visto spesso gli atleti crollare sul traguardo, anche a causa delle alte temperature. “Questo evento incredibile – esordisce un entusiasta Usai - ha permesso nuove amicizie e la diffusione di condivisioni verso il nostro territorio. Emozionanti le fasi di preparazione con gli allenamenti e la presentazione delle nazionali per poi arrivare alle gare ad eliminazione diretta”.
Le emozioni. “Quello che si prova è indescrivibile – prosegue Usai - quando sei lì dentro il tempo è relativo, si ferma. Ad ogni partenza si passava dal silenzio all’esplosione di voci: il rumore dell’acqua a ogni pagaiata e gli sguardi degli atleti che ti studiano. Conscio del livello, speravo solo di ben figurare e alla fine ho invece lottato per ottime posizioni e sempre fra i primi atleti del lotto. Non potevo chiedere di più ed i sacrifici son stati ripagati abbondantemente”. Presente anche un altro atleta della “Istedda”, Reza Nasiri che, però, ha dovuto fare i conti con i problemi fisici. “Reza Nasiri – prosegue Usai - era da medaglia ed è stato eccezionale, mi ha supportato nonostante abbia avuto dei gravi problemi muscolari che lo hanno costretto a cedere in quasi tutte le gare, ad eccezione della finale, dove ha ottenuto un settimo posto assoluto nella “inflatable”. Usai, conclude con una riflessione. “Mi sono allenato quasi sempre da solo – afferma - spesso senza alcun supporto, sia economico che logistico e mi son pagato tutte le spese. Arrivato da sconosciuto, dopo le prime due gare molti atleti mi stringevano la mano, mi facevano complimenti e mi ringraziavano per le belle battaglie. Mi son quasi commosso per la grande emozione provata e per la bellezza delle parole ricevute. Anna Occhiogrosso (due volte al 5° posto fra le donne) e Alessandra Corona (infortunata) hanno condiviso con me momenti di relax e l’enfasi della gara regalandomi la giusta serenità. Porto con me un’esperienza utile e maggior coscienza delle possibilità che ho e dove lavorare”.
Il futuro. Alcune aziende internazionali hanno mostrato interesse per la realtà sarda. “Manca certamente il supporto isolano, il più importante – conclude Usai – Salvo i Canottieri ho sempre dovuto faticare anche per avere un posto dove lasciare la mia tavola per trovare tempo di allenarmi. Spero che ci sia più unione e che le istituzioni, come accade in altri paesi, comprendano che questo sport può diventare una leva per il turismo e la promozione del territorio oltre che del miglior farmaco green, lo sport per tutte le età”.
