La buona notizia è che – salvo clamorose sorprese – l’Olbia si presenterà a Cassino domenica per la sfida dell’11ª giornata di Serie D, non un dettaglio considerate le note vicissitudini societarie e le casse vuote del club che mettono a rischio anche la più banale delle spese ordinarie, e che la trasferta non è preclusa ai suoi tifosi, con la nuova tribuna ospiti dello stadio Gino Salveti pronta ad accoglierli.

Quella meno buona è che Buschiazzo salterà per squalifica l’appuntamento col fanalino di coda del girone G, reduce da cinque sconfitte consecutive, per cui, con Lucarelli e Anelli fuori rosa e Putzu infortunato, scatta l’emergenza in difesa. In attacco, invece, rientra Furtado dopo le due giornate scontate contro Budoni e Ischia.

La speranza è che i giocatori che hanno la possibilità di accasarsi altrove decidano di attendere l’evoluzione degli eventi, sebbene dai piani alti dell’Olbia Calcio, in merito alla cessione, non trapeli nulla. “Ci sono squadre che stanno contattando i nostri giocatori”, ha detto nel post partita con l’Ischia l’allenatore dei bianchi Giancarlo Favarin. “Perdere giocatori non è una bella prospettiva, ma può accadere: sono ragazzi encomiabili, danno tutto, ma è il loro lavoro. Speriamo arrivi presto una soluzione, sennò – ha aggiunto il tecnico pisano – giustamente si guarderanno intorno”.

Intanto i galluresi sono là, sesti in classifica con 16 punti e 2 di distanza dai playoff, primi tra le formazioni sarde del torneo grazie al filotto di quattro risultati utili, compreso il pareggio con l’Ischia dell’ultimo turno, subito in rimonta al Nespoli dopo il vantaggio siglato da Biancu al 13’ del primo tempo. «Un risultato giusto», così lo definisce Favarin. «Loro hanno avuto più possesso palla, ma io ho deciso di giocare così per sfruttare al meglio le risorse, perché siamo un po’ corti: dopo il vantaggio pensavamo forse di difendere il risultato senza rischiare, ma la squadra in questo momento può dare questo». Così l’allenatore dell’Olbia insiste: «Prima si risolve questa situazione, meglio è. Che sia bianco o nero, poco importa: serve chiarezza».

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