Alghero, una città di oltre 42 mila abitanti, perla del turismo sardo, ma con i campi di calcio storici  abbandonati e in rovina: il Mariotti adibito ad un posteggio per auto, quello di Fertilia a un deposito attrezzi. Nella borgata giuliana giocavano in serie D, negli anni 80 e 90, i mitici  gialloblù allenati da William Manca. Da anni la società è scomparsa, quella che una volta era guidata dal grande Gianfranco Tarasconi, con un settore giovanile modello. L'Alghero calcio invece nei primi anni 2000 ha addirittura conosciuto i fasti della serie C, prima del fallimento e dell’incredibile declino. Ora ha cambiato denominazione e si chiama Alghero 1945. Dopo varie retrocessioni milita invece in Terza Categoria, girone F, al terzultimo posto in classifica, con 11 punti in 15 partite, frutto di 3 vittorie, 2 pareggi e 10 sconfitte. Ma queste sono solo statistiche. La realtà è ben peggiore. Sparuti dirigenti seguono la squadra, che non ha nemmeno campo per allenarsi, di soldi da investire neanche a parlarne. Sabato scorso i giocatori non si sono presentati a Villanova per la partita contro il Minerva. Nel recupero di mercoledì scorso, ad Uri contro lo Sporting, i giallorossi si sono presentati in sette, perdendo la gara 12-0. L'Alghero calcio vive quindi il momento calcistico più triste della sua storia. Gettare la croce sui pochi dirigenti che si impegnano e sui giocatori che gratuitamente cercano di onorare una maglia gloriosa è esercizio a dir poco ingeneroso. Grandi responsabilità si devono invece cercare nelle istituzioni, che negli ultimi 15 anni hanno lasciato colpevolmente marcire impianti di pregio e non hanno mosso un dito a favore del calcio algherese. Al pari di imprenditori, che hanno optato per altri lidi e investimenti, ma che almeno non hanno alcun obbligo: sportivo e istituzionale. "Ho iscritto la squadra e non posso fare di più - spiega il presidente dell'Alghero 1945 Antonio Meloni, 78 anni, pensionato - Sono anche reduce da un intervento chirurgico e ci hanno abbandonato tutti". Cercherà di dare una mano (in realtà lo ha già fatto quasi tutto l'anno) una gloria del calcio locale: Gianfranco Scanu, 55 anni, ex valente centrocampista (tra le altre) di Ittiri, Formia, Alghero e Fertilia. "Proverò a mettere insieme undici ragazzi per finire il campionato in maniera dignitosa - dice - Loro non hanno nessuna colpa di questa situazione". Ad Alghero qualcuno parla di acquisto di titoli di squadre di Eccellenza in difficoltà. Ma sembrano sparate più che altro a scopo elettorale. Di progetti seri nemmeno l'ombra. Dal Comune tutto tace. Gli onori del calcio algherese sono difesi dall'Audax, al primo posto nel campionato di Seconda Categoria. "Chissà, un giorno potremmo chiamarci Alghero - afferma il presidente Gianluca Monaco - Ma ora dobbiamo pensare ad arrivare primi nel nostro girone".

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