Gli azzurrini del triathlon al Museo della Cultura Pastorale di Fonni
I giovani talenti sono a Gavoi per il Camp Sviluppo Triathlon Cross della Fitri e per il Triathlon GennargentuPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sole, cielo limpido e temperature miti hanno accolto a Gavoi i venticinque giovani talenti azzurri che, con lo staff della Federazione Italiana Triathlon, sono impegnati, da oggi a domenica, nel Camp Sviluppo Triathlon Cross. Un weekend lungo di crescita tecnica e agonistica che prevede anche la partecipazione al Triathlon Gennargentu in programma sabato. La manifestazione organizzata da Three Experience e promossa dalla Regione Sardegna e dall’Assessorato Regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, è valida per il Campionato Italiano Triathlon Cross Country e Junior con oltre cento partenti.
Arrivati questa mattina in Sardegna, dopo il primo briefing con i tecnici azzurri e prima del primo allenamento utile come sopralluogo del percorso e della zona cambi, i promettenti triatleti azzurri hanno avuto modo di visitare il Museo della Cultura Pastorale di Fonni.
Il direttore tecnico della Fitri Simone Biava ha commentato: “La crescita fisica e tecnica deve andare di pari passo con quella mentale, questo è un aspetto su cui la Federazione punta molto. Ringrazio tanto Massimiliano Deidda e tutto lo staff del Triathlon Gennargentu per questa grande opportunità di essere qui in Sardegna e di valorizzare un territorio splendido. Ragazzi che puntano alla maglia azzurra devono essere preparati dal punto di vista sportivo ma anche culturale, è fondamentale che conoscano le tradizioni e il Made in Italy”.
Deidda, presidente di Three Experience e organizzatore del Triathlon Gennargentu, ha rilanciato: “I giovani azzurri e lo staff della Nazionale sono i benvenuti. Anche quest’anno abbiamo organizzato la gara valida per il Campionato Italiano Cross Country e Junior e siamo lieti di essere riusciti, in collaborazione con la Fitri, a realizzare anche un Camp propedeutico per i ragazzi che poi parteciperanno alla gara. Credo che anche per i ragazzi sia motivo d’orgoglio essere qui e fare anche l’esperienza extra di visitare il Museo della Cultura Pastorale”.
Ospitato in un’antica casa padronale dell’Ottocento perfettamente restaurata il Museo offre uno spaccato chiaro e preciso della società pastorale fonnese. Sala dopo sala, si spazia dal ruolo di prim’ordine delle donne barbaricine, che si occupavano dell’educazione dei figli, ma anche degli orti, della panificazione, della tessitura e della realizzazione del costume tipico locale. Le esposizioni raccontano le maschere del carnevale fonnese, il pane votivo di San Giovanni Battista, il lavoro del pastore (dalla produzione del latte e dei formaggi alla transumanza) a passare in rassegna le tante località del Campidano e di tutta la Sardegna dove i fonnesi si sono instaurati negli anni.