Quando, nel campionato di Eccellenza, mancano tre giornate al termine della stagione regolare, solamente uno dei tre capitoli può dirsi completamente chiuso. Riguarda la promozione diretta in serie D che è stata ottenuta, agli albori di questo mese, dall'Ilvamaddalena. Ma anche la fresca conquistatrice è chiamata ad impegnarsi sino in fondo in questa stagione, che l'ha vista, dopo appena un anno, rientrare in quarta serie.

Saranno tre incontri in cui gli isolani ricopriranno un ruolo davvero importante in ambito play off. Incontreranno a partire già da domenica in casa il Villasimius, poi renderanno visita al San Teodoro, per il derby Gallurese del mare, e per finire in arcipelago si presenterà la Ferrini.

Visto che abbiamo accennato alla Stragallurese del mare, detto dell'Ilva, soffermiamoci brevemente sul San Teodoro Porto Rotondo. I Teodorotondini possono essere considerati già virtualmente salvi, ma per allontanare sin da subito paure e patemi d'animo, aggiungere qualche altro punto agli attuali 38 dissolverebbe ogni dubbio.

Dal mare alla montagna un altro derby incombe: la Stragallurese del "Limbara" è in programma domenica al "Manconi" e vedrà opposte Tempio e Calangianus. E' questo ,senza alcun dubbio,  il derby per antonomasia in alta Gallura visto il blasone che le accompagna. Oltretutto, ai contenuti insiti nelle sfide tra formazioni di centri vicini, vanno sommati , in questa occasione, anche reciproci interessi di classica.

L'undici di Giuseppe Cantara vorrà certamente rifarsi della sconfitta di Ossi , che l' ha costretta a cedere, propio alla compagine guidata dall'ex Mario Fadda , la seconda piazza, nonchè prima della griglia dei play promozione. Inoltre ci sarà da difendere l' imbattibilità casalinga e con essa anche la possibilità di occupare un posto di preminenza in chiave promozione. Dal canto loro i giallorossi di Pasquale Malu vorranno ,quanto più possibile, evitare di ritrovarsi impelagati  nel girone infernale, che attulmente li vede, esclusi.

Di una cosa siamo certi: questo genere  di gare non si vince con particolari alchimie tattiche ma dando fondo a caratteristiche chiamate volontà, determinazione, carattere ed attacamento alla maglia. Quando le maglie dei calciatori erano numerate dall’1 all’11 ed i ruoli erano identificati in terzino, mediano, stopper, mezze ali, centravanti ed ali si diceva: la squadra ha vinto perché si è distinta e ha messo in campo cuore, testa, polmoni e gambe. Da allora la forma del pallone non è cambiata: tondo era tondo è rimasto,.                                                                                                

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