Ha stregato Castiadas a suon di gol. Carlos Mboup si è aggiudicato il titolo di capocannoniere del girone A con 22 reti. Ha indossato la maglia biancoverde dal mercato invernale dopo aver iniziato la stagione col Sant’Elena. Con la squadra quartese ha realizzato due reti in Eccellenza. Un totale 24, per Mboup è record personale. Col Castiadas ha avuto una media rete di quasi 1,5 a partita (ha giocato 15 partite). Il suo arrivo è stato determinante, consentendo alla squadra di Cristian Dessì di lottare per il primo posto sino all’ultima giornata.

Mboup, un bel bottino? Ha conquistato il titolo di capocannoniere.

«Sono felicissimo. Non pensavo di raggiungere Iesu. Gran parte delle reti sono state fondamentali per il risultato della squadra e questo mi fa maggior piacere. Qualche occasione l’ho pure fallita. Non posso che ringraziare i miei compagni che mi hanno messo nelle condizioni di realizzare tutte queste reti».

Una stagione straordinaria con un pizzico di rammarico?

«Il nostro obiettivo iniziale era quello di riportare armonia e felicità nel mondo Castiadas. E ci siamo riusciti. Un po' di rammarico c’è. Siamo andati vicini al primo posto. Abbiamo avuto l’occasione per mettere la freccia e completare il sorpasso: pesa la sconfitta col Villamassargia. Devo ammettere che il Villasimius ha dimostrato di essere un’ottima squadra come anche il Guspini. Negli incontri con queste formazioni abbiamo dimostrato di essere all’altezza. Abbiamo perso dei punti con le squadra di medio-bassa classifica».

Mboup, quando è cominciata la sua passione per il calcio? 

«Inizialmente praticavo basket a scuola. Poi a sette, otto anni ho dato i primi calci al pallone nelle giovali del Club San Paolo dove sono rimasto sino agli esordienti, prima di trasferirmi al Gigi Riva con Ciro Gallo. Dopo un infortunio, l’ultimo anno di Allievi l’ho giocato nell’Is Arenas».

L’esordio in prima squadra? 

«Al Sant’Elena in Promozione con mister Paolo Meloni. Avevo segnato cinque reti il primo anno e nove nel secondo». 

Poi la chiamata dell’Arzachena nel 2016. 

«Gli smeraldini giovano in D. In quella stagione furono promossi in C. Davanti c’erano Branicki e Sanna. Mister Giorico mi disse che avrei avuto poco spazio ma che sarei potuto restare. Decisi per diverse ragioni di andar via».  

Seguono un anno in prestito all’Orrolese in Eccellenza e il rientro al Sant’Elena. 

«Con l’Orrolese una bella stagione segnata dalla salvezza nello spareggio playout contro il La Palma. Poi il periodo covid. Nella scorsa stagione, in Eccellenza, col Sant’Elena abbiamo sfiorato i playoff e ho segnato tredici gol. Il tecnico era Cristian Dessì, l’attuale del Castiadas». 

Il futuro? 

«Penso a godermi l’estate. Ho già avuto qualche richiesta ma attualmente voglio rilassarmi. Vedremo più avanti. Sentirò anche i miei compagni».   

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