Una stagione da archiviare col segno "più" per la pallacanestro femminile sarda in Serie A2. Virtus Cagliari e San Salvatore Selargius hanno concluso il loro cammino tra soddisfazioni, riscatti e qualche inevitabile rimpianto. Due percorsi diversi, accomunati però da un traguardo comune: la qualificazione ai playoff, segnale forte di un movimento che, nonostante le difficoltà logistiche ed economiche, continua a dire la sua.

Virtus, ritorno da favola. Al rientro in A2 dopo tre anni di B regionale, la Virtus ha stupito tutti con una stagione sopra le aspettative. Settimo posto finale, playoff raggiunti e due derby vinti contro Selargius: il bilancio è estremamente positivo per il gruppo guidato da Fabrizio Staico.

Il girone d’andata è stato il punto più alto di un’annata che ha visto emergere giocatrici di prospettiva come Valtcheva e Trozzola, senza dimenticare le vittorie di prestigio contro formazioni più quotate.

L’avventura nei playoff si è chiusa al primo turno contro Udine, ma con qualche rimpianto: in Gara 2 le biancoblu avevano messo in difficoltà le friulane, accumulando un ampio vantaggio nei primi dieci minuti prima di cedere nella ripresa.

«È stato un anno dove, penso che l’ingrediente principale sia stato quello di essere umili, di lavorare in settimana in maniera egregia – ha spiegato coach Fabrizio Staico – Pian piano con il tempo c’è stato un “chiarimento” personale sui ruoli in campo e penso che questa unione delle parti ha fatto sì che si arrivasse a questo risultato».
Sul futuro, il tecnico frena: «Ancora è prematuro parlare della prossima stagione. Ora ci godiamo il momento, respiriamo e ci riposiamo. Per il futuro c’è ancora tanto tempo».

Selargius, stagione dai due volti. Più complicato, ma comunque soddisfacente, il cammino del San Salvatore Selargius, partito malissimo con una sola vittoria nelle prime nove giornate. Il cambio in panchina tra Jonata Chimenti e Vasilis Maslarinos ha rappresentato la svolta: sotto la guida del tecnico greco, la squadra ha ritrovato fiducia e fluidità, centrando l’ottavo posto e la qualificazione ai playoff per il quinto anno consecutivo.

Il successo contro corazzate come Empoli e San Giovanni Valdarno ha certificato la crescita del gruppo, in cui è stato fondamentale il rendimento dell’ala/pivot svizzera Favre, tra le migliori della categoria. La corsa si è poi interrotta contro la corazzata San Giorgio Mantova, che ha chiuso la serie in due gare, ma le giallonere sono uscite a testa alta.

«Siamo partiti male, dobbiamo essere sinceri, facendo due punti nelle prime nove partite – ha ammesso il presidente Marco Mura – Ci serviva una scossa ed è arrivato coach Maslarinos, che ha portato tanto entusiasmo sottolineato dalla buona striscia di vittorie costruita. Inizialmente volevamo una salvezza tranquilla, ci abbiamo aggiunto anche i quarti dei playoff e siamo soddisfatti».

Sullo sfondo resta però il nodo delle difficoltà logistiche e dei costi crescenti. «Per gara 1 da Mantova metà squadra è tornata a Cagliari, l’altra è dovuta volare a Olbia. Sono sacrifici che non possiamo chiedere alle atlete», ha aggiunto Mura, che ha chiesto e trovato ospitalità a Monte Mixi per l'ultima sfida della stagione: «Il parquet del nostro campo aveva 25 anni, ogni anno ci promettevano i lavori e quando finalmente ci hanno avvisato, lo abbiamo dato via subito (ride, ndr). Ringrazio l’Astro, Elmas, soprattutto l’Esperia per averci dato questa opportunità, ma non è facile cambiare sempre orari e campi. I contributi purtroppo non bastano, servono voli accessibili. Fare sport in Sardegna è una sfida quotidiana».

Per il futuro, il club punta alla continuità: «Coach Maslarinos? Faremo di tutto per tenerlo – ha concluso il presidente – C’è già un accordo di massima anche per alcune giocatrici. Vogliamo mantenere lo zoccolo duro».

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