Antonio Soggia, da Ossi all’argento ai Mondiali di karate
L’atleta sardo protagonista a Malmö, in Svezia, dove ha conquistato il secondo postoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A Malmö, in Svezia, l'argento ai Mondiali di karate, con la voglia di proseguire e conquistare altri risultati di spessore perché «la prossima sfida mi troverà più pronto che mai». Parole di Antonio Soggia, originario di Ossi, che dal 2019 è atleta professionista di karate e ha appena concluso l'appuntamento internazionale della tredicesima edizione del Campionato del Mondo Wukf.
Un torneo durato cinque giorni, dal 9 al 13 luglio, con una serie intensa di gare che ha visto protagonisti 1964 atleti provenienti da 29 nazioni e 54 federazioni. «Per me è stata non solo un’esperienza ma un incontro con i propri limiti… e superarli», la soddisfazione di Soggia, classe '91 e dall'età di 6 anni karateka. «Torno a casa con molto più di una medaglia: torno con un bagaglio di emozioni, lezioni, determinazione e una fame ancora più grande di crescere. So che il lavoro che sto facendo è nella direzione giusta».
Soggia racconta come è andata l'esperienza svedese ai Mondiali, che aveva vinto nel 2023 in Scozia: «Con grande orgoglio posso dire di aver conquistato il secondo posto nella categoria Kata Shotokan Senior. È stato necessario uno spareggio per decidere il podio finale, dove io e il mio avversario abbiamo ottenuto ancora lo stesso punteggio e si è dovuto guardare il decimo più alto dei punti ricevuti per assegnare le posizioni al podio. Nella seconda specialità, purtroppo, un problema fisico ha compromesso la mia prestazione. Ma non ha scalfito la mia voglia di combattere. Ho lottato, con la testa e con il cuore, fino alla finale».
L'atleta di Ossi era reduce dall'European Tour Open in Slovacchia, lo scorso 7 giugno: a Bratislava ha conquistato la medaglia d'oro nel Kata Open Style European Tour e quella di bronzo nel Kata Open Style Open Rank. Poi in Svezia è arrivato anche l'argento. «Questa medaglia al Campionato del Mondo non è solo mia», dichiara. «Ha il peso e il valore delle persone che mi hanno sostenuto, la mia famiglia, chi mi ha allenato, chi ha sempre creduto in me. Un sentito grazie anche ai compagni di gara e di viaggio, che hanno reso tutto questo ancora più speciale». E per lui ora sono pronte altre sfide.