«La Sardegna si prepara a far tremare il continente intero», aveva promesso Achille Lauro. E così è stato. «L’orgoglio cagliaritano» eroCaddeo supera a pieni voti il terzo live di X Factor, stavolta con un brano ancora più complicato, “Uomini soli” dei Pooh, la canzone che vinse il primo Sanremo del decennio celebrato in puntata: i gloriosi anni Novanta.

Anche ieri sera in total black («Bel Laurotfit», lo prende bonariamente in giro Francesco Gabbani, mentre Jake La Furia intravede «un misto tra Lauro e Dodi Battaglia»), il cantante di Sinnai ed ex vincitore del Radiolina Contest a 27 anni svecchia un classico della musica italiana con freschezza e intensità. «A me piacciono le belle melodie e i bei testi», spiega con semplicità a una Paola Iezzi che, dice, lo ha sentito «ingabbiato» in un genere diverso dal suo.

E c’è anche il colpo di scena: nessuno strano esperimento, è stato proprio lui a voler cantare questo inno alla solitudine e alla fragilità maschile. «Il mio sorriso è una maschera – rivela mentre lo sfodera – non so se sia una qualità ma so soffrire». «Me l’ha proposto Caddeo», conferma Lauro, «un ragazzo di un’umanità sconfinata che, pur essendo entrato qui dentro con un’identità a fuoco, sta crescendo».

E parte poi con la posta del cuore: «Ti porto i saluti di Sebastiano, Salvatore, Rosa, Gavino… Ho i social intasati di messaggi, soprattutto dai miei amati sardi». L’ultimo dei quali lo ha intercettato in albergo: «Eja Lauro, con Damiano ho pianto».

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