La delusione, per chi può permetterselo, si può nascondere dietro uno splendido sorriso. "Arrivare in finale è stata comunque una vittoria", assicura Valentina Mura, la giovane sarda di belle speranze eliminata al terzo televoto dal pubblico sovrano, ormai anche in fatto di bellezza.

"Non è una frase di circostanza", precisa decisa, "arrivare tra le prime venti ragazze è stata una sorpresa e sono felice del risultato".

Calato il sipario sul più longevo concorso nazional popolare, per Miss Italia resta l'eco delle polemiche che ogni anno sfilano insieme alla bellezza. Quello della mercificazione del corpo delle donne, complice il ritorno in Rai della finalissima, in prima e lunghissima serata del servizio pubblico.

"Non condivido le polemiche, ma dobbiamo essere forti e consapevoli e farcele scivolare addosso", taglia corto la ventiquattrenne di Quartu, "tanto più che la Mirigliani quest'anno ha organizzato due manifestazioni con noi, cartelli in mano in piazza, per la libertà delle donne e contro il femminicidio".

Determinate e consapevoli, ma per le ragazze sarde la corona da più bella del reame resta un sogno chiuso nel cassetto ormai da molti anni: "La Sardegna è molto sottovalutata, in generale le ragazze del sud Italia sono meno considerate".

La critica di classismo regionale è velata, come il tentativo di giustificarla: "Forse perché al nord si concentra il mondo della moda e magari alcune ragazze sono avvantaggiate dal quel contesto".

Qualche critica, seppur timida, anche al televoto, strumento principe per decretare la reginetta d'Italia: "Probabilmente una giuria tecnica sarebbe più oggettiva, quest'anno ha avuto peso solo per il ripescaggio di una finalista. Forse sarebbe più corretto un sistema misto, con una giuria tecnica e una popolare affidata al voto dei telespettatori".

Una cosa è certa, pubblico e miss sono stati messi a dura prova da una serata che si è trascinata fin quasi le due del mattino: "È stato estenuante. Anche se comprendo le esigenze televisive. Rispetto alla manifestazione, senza polemica, credo che l'organizzazione potrebbe essere migliorata per evitare stress e ritmi incalzanti ai quali spesso non siamo abituate o preparate".

Ma nessuna resa, perché la nostra miss è pronta ad accettare nuove sfide. E pazienza se, come da regolamento, per una nuova avventura con Miss Italia dovrà restare due anni in panchina.

Cinzia Isola

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