Per i veri intenditori di cinema, l’attesissimo “Una battaglia dopo l’altra” è finalmente prossimo all’uscita. Con data fissata al 25 settembre, il ritorno sul grande schermo di Paul Thomas Anderson - cineasta tra i più acclamati della sua generazione, autore di capolavori come “Magnolia” e “Il Petroliere” - è considerato ancora una volta un evento irrinunciabile, e le premesse di un titolo all’altezza del suo nome sembrano ormai sotto gli occhi di tutti.

Tratto dal romanzo “Vineland” di Thomas Pynchon e con protagonista un insolito Leonardo DiCaprio, il titolo racconta la travagliata storia di Bob Ferguson, un rivoluzionario fallito e paranoico rifugiatosi in isolamento insieme alla figlia Willa. Quando il suo nemico giurato ricompare e Willa viene rapita, Bob darà inizio a una ricerca disperata, trovandosi nel frattempo a fare i conti con le conseguenze del suo passato. Tra gli interpreti figurano anche Benicio del Toro, Sean Penn, Regina Hall, Teyana Taylor, Chase Infiniti, Wood Harris e Alana Haim.

A esprimere sentite parole di elogio per il titolo è stato nientemeno che Steven Spielberg, rivelando di aver visto il montato definitivo per ben tre volte e dichiarando, rivolgendosi direttamente ad Anderson: «Che film folle, mio Dio! C'è più azione nella prima ora di questo film che in ogni altro progetto che hai diretto, anche mettendoli insieme. Tutto è realmente incredibile. Questo è un insieme di cose così bizzarre e allo stesso tempo così rilevanti, che penso siano diventate sempre più rilevanti rispetto a quanto lo erano, forse, quando hai finito la sceneggiatura, hai delineato il tuo cast e la troupe e hai iniziato la produzione».

Descrivendo le emozioni provate durante la proiezione, ha definito la commedia: «Assurda e tagliente, tanto che sembra spaventosamente contemporanea». E ha aggiunto: «Questo porta con sé una sorta di comicità assurda, presa molto sul serio, perché riflette in larga misura ciò che accade oggi, ogni giorno, in tutto il Paese. Ma arriva a un punto in cui ti viene voglia di ridere, perché se non ridi, inizi a urlare: è troppo reale. E così hai trovato quello sfogo... Più che nervosismo, mi sono divertito un mondo a ridere per tutto il tempo. Ma è interessante il momento in cui ridi, quando ci permetti di ridere, e poi quando ci zittisci».

A far discutere è stato anche l’enorme budget destinato al progetto, stimato tra i 130 e i 150 milioni di dollari. Sebbene si tratti di un titolo molto atteso dagli appassionati, le previsioni al botteghino non sembrano indicare altrettanto interesse da parte del pubblico generalista: secondo i dati forniti da Greenlight Analytics, il titolo dovrebbe incassare al debutto circa 20 milioni di dollari, una cifra decisamente contenuta rispetto alle spese di produzione. Tra i fattori che potrebbero incidere negativamente figurano la classificazione R-rated (vietato ai bambini non accompagnati) e la considerevole durata di due ore e quaranta minuti. Si teme quindi che la pellicola possa ricevere un riscontro tiepido e immeritato in sala, anche considerando che i film di Anderson non hanno mai superato i 76 milioni di incasso a livello globale.

Tra coloro che hanno lodato il lavoro artistico di DiCaprio c’è stato anche il collega Benicio del Toro, ingaggiato da Anderson per il ruolo del Sensei Sergio. Intervistato durante la première del film al Chinese Theatre di Hollywood, l’attore ha espresso la propria stima nei confronti del protagonista, ammettendo di aver voluto collaborare con lui da molto tempo: «Leo è uno di quegli attori che ammiro da decenni, e non ho mai avuto la possibilità di lavorarci insieme. Quindi ottenere questa opportunità di lavorare con lui è stata una grande esperienza e una grande occasione per me, e spero che lui provi lo stesso».

Sulla preparazione richiesta dal personaggio - resa possibile anche dalla straordinaria visione del regista - DiCaprio ha dichiarato a Variety: «Abbiamo fatto un sacco di cose folli in questo film. Ma è proprio questa la differenza. Paul Thomas Anderson è diverso da tutto il resto. Lui vuole che nelle acrobazie il suo personaggio cada. […] Ogni volta che ti capita di incontrare qualcuno che si impegna davvero a realizzare un'odissea spettacolare, un regista unico come Paul, devi cogliere l'occasione al volo. A dire il vero, avrei fatto qualsiasi film mi avesse proposto perché è un regista così unico e interessante, e così bravo. Ma sono contento di aver potuto fare questo film».

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