Moriva trent’anni fa a Londra Freddie Mercury, iconica rockstar e front man dei Queen, uno dei più esplosivi, trasgressivi e coraggiosi mai visti sul palco.

Una delle più celebri vittime dell’Aids, che lo ha stroncato a 45 anni nella sua residenza londinese quando ancora la positività al virus Hiv era una sentenza di morte.

Il suo vero nome era Farrock Bulsara: nato a Zanzibar, aveva ascendenze parsi e indiane. Con la sua band, insieme a Brian May, John Deacon e Roger Taylor aveva trovato la sintesi della sua personalità di rocker innamorato della lirica ma che, cresciuto negli anni '60 e formatosi nei '70, amava Jimi Hendrix, Elvis Presley, Led Zeppelin e Black Sabbath, Liza Minnelli, David Bowie.

Amava mescolare i generi, era capace di geniali intuizioni come Bohemian Rapsody e ha lasciato alle spalle una lunga, impressionante serie di hit: da "We Are The Champions" a "Radio Ga Ga", da "Love of My Life" a "Under Pressure", da "Somebody To Love" a "Love of My Life", da "Crazy Little Thing Called Love" a "WeWill Rock You", per citarne alcune.

Un’importante arma del successo era la sua teatralità, oltre alle doti vocali straordinarie e al talento da pianista. Nonostante l’ego smisurato, era anche un uomo tormentato e insicuro.

Ci ha provato da solista, fallendo, lontano dai Queen ha perso la magia. Una vita spericolata e piena di eccessi la sua, sfidando le sue fragilità è diventato un mito.

Il 22 novembre 1991 ha redatto un comunicato in cui annunciava la sua malattia, consegnato ai media il giorno successivo: “In seguito alle disparate congetture diffuse dalla stampa nelle ultime due settimane, desidero confermare che sono risultato sieropositivo e di aver contratto l'Aids”, scriveva. “Ho ritenuto opportuno tenere privata questa informazione fino a oggi per proteggere la privacy di quanti mi circondano. Comunque è giunto il momento di far conoscere la verità ai miei amici e ai miei fan e spero che si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli di tutto il mondo nella lotta contro questa terribile malattia”. Dopo poco più di 24 ore, il 24 novembre alle 18.48, moriva a 45 anni a causa di una broncopolmonite aggravata da complicazioni legate all’Aids.

Ma continua a vivere grazie alla sua arte, basti pensare al clamoroso successo di “Bohemian Rapsody”, il film sulla storia dei Queen che ha vinto quattro Oscar e incassato un miliardo.

(Unioneonline/L)

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