Dal cult del 1987 con protagonista l’inimitabile Arnold Schwarzenegger al nuovo adattamento pensato per le generazioni odierne di spettatori, il capolavoro di Stephen King “The Running Man” - scritto sotto lo pseudonimo di Richard Bachman - continua a emozionare e a far parlare di sé. Affidato alle sapienti mani di Edgar Wright - regista e sceneggiatore noto in particolare per la “Trilogia del Cornetto” e per l’esilarante cinecomic “Scott Pilgrim vs the World” - il thriller distopico vanta tra i suoi attori principali le star Glenn Powell e Josh Brolin. Il risultato, rispetto alle critiche mosse all’originale, punta su una maggiore fedeltà all’opera cartacea, mantenendone intatti lo spirito e i toni cupi.

Ambientato in una società futuristica degli Stati Uniti, dove l’economia è in crisi e la povertà sempre più dilagante, il governo esercita il proprio controllo sulla popolazione mandando in onda il game show “The Running Man”, un programma televisivo in cui i concorrenti, in fuga per trenta giorni, vengono braccati da un gruppo di killer professionisti; in palio per il vincitore c’è un ingente premio di un miliardo di dollari. A parteciparvi è anche Ben Richards, un uomo della classe operaia disposto a tutto pur di salvare la figlia malata. Grazie a una ferrea determinazione, Ben passerà dall’essere preda a diventare una stella dell’intrattenimento, mettendo in difficoltà perfino il dietro le quinte della trasmissione, che da quel momento renderà la caccia nei suoi confronti ancora più spietata.

Sulla base delle impressioni raccolte durante l’anteprima londinese svoltasi a inizio mese, “The Running Man” è un titolo che ha superato ogni più rosea previsione, con Powell in particolare elogiato a gran voce per la qualità della sua performance. Confermando che la pellicola è molto più vicina alla controparte letteraria, Rachel Leischman di Collider ha scritto in proposito: «THE RUNNING MAN è tutto ciò che desideravo e molto di più. Ricco di azione, emozionante e con un'interpretazione fantastica di Glen Powell. Edgar Wright ha davvero colto la magia del romanzo di Stephen King, e questo film diventerà un instant classic! È semplicemente fantastico!».

Non meno entusiasta il feedback di FilmLand Empire, che parla di un film: «Glorioso, un blockbuster brillantemente old style: frenetico, pieno d'azione, ma incentrato sui personaggi, con un'energia caotica che ricorda SCOTT PILGRIM. Glenn Powell incendia lo schermo, arrabbiato, mascolino, divertente e con un carisma da vera star del cinema. L'ho adorato». Più cauto, invece, il parere di JoBlo.com: «Edgar Wright adotta un approccio leggermente diverso, realizzando un film d'azione differente da quello con Arnold Schwarzenegger. Il film funziona, ma è un po' lungo e presenta troppi personaggi. A giudicare dalla proiezione a cui ho assistito, è comunque un film che piace al pubblico».

Accorata e generosa di lodi è infine l’osservazione di Perri Nemiroff: «Che anno per gli adattamenti di Stephen King! The Life of Chuck, The Long Walk, It: benvenuti a Derry, e ora anche #TheRunningMan, è fantastico. Mi è piaciuto il film dell'87, ma ero davvero ansioso di vedere un adattamento più fedele del romanzo. Non solo Edgar Wright e soci hanno fatto un ottimo lavoro su questo fronte, ma riescono a farlo mantenendo comunque l'atmosfera di un film di Edgar Wright. Ha una padronanza straordinariamente salda dello stile e del tono del film, ed è questo che gli permette di essere allo stesso tempo un divertimento esplosivo e pieno di energia, ma anche un film solido e abbastanza realistico da garantire che il pubblico si interessi e continui a riflettere sulla storia a casa dopo i titoli di coda».

Stando alle ultime notizie, il film sembra aver superato il controllo qualità anche da parte di Arnold Schwarzenegger, che ha dichiarato in conferenza stampa: «L'unico film dei miei che ho sempre voluto rifare è L'implacabile (The Running Man). Ora questo progetto lo ha davvero elevato e ha fatto esattamente quello che speravo. L'azione è incredibile e creativa». Interessante, a questo proposito, ricordare la reazione della star di “Terminator” dopo aver assistito per la prima volta al montato finale, come svelato da Powell a Screen Rant: «Era così entusiasta della versione del libro di Stephen King che abbiamo portato sullo schermo, è realmente la prima volta che la visione di Stephen è stata adattata in modo corretto. Continuava a dire: è incredibile. Lo ha amato, si è sorpreso, era così entusiasta. Ma la prima cosa che mi ha detto è stata: questo è stato un film davvero doloroso per te. Lui ha girato così tanti film action e sa cosa richiedono fisicamente. Ha detto: uno dei film action più duri, queste non sono cose semplici da realizzare nel modo giusto».

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