Dopo un’attesa che è sembrata infinta, finalmente la stagione conclusiva di “Stranger Things” sta per approdare sugli schermi televisivi. Concepita dal geniale duo dei fratelli Matt e Ross Duffer, che proprio grazie allo show hanno conquistato la fama a livello internazionale, la serie - ambientata in un universo intriso di atmosfere pop anni ‘80 e ricco di riferimenti alla cultura horror e nerd dell’epoca - sembra pronta a giungere a un epilogo a dir poco entusiasmante, che, stando alle previsioni, giustificherà appieno i lunghi tempi di lavorazione.

Ma quali sono le motivazioni concrete che hanno portato a procrastinare l’uscita degli episodi? Interpellati sull’argomento, i Duffer hanno dichiarato in una recente intervista a Variety che la ragione principale risiede nel loro “perfezionismo e nella ferma determinazione a garantire la migliore conclusione possibile”.

Come spiegato in particolare da Ross, il tempo impiegato sul progetto non ha conosciuto pause: “Ci siamo presi pochissimo tempo libero, pochissimo tempo per noi stessi. La pausa tra le prime stagioni quasi non c'è stata”.

Anche considerando gli inevitabili intoppi dovuti alla pandemia e agli scioperi di attori e sceneggiatori del 2023, i fratelli riconoscono che la loro scrupolosità è stata “un problema creato da loro stessi”. L’ossessione per il dettaglio e la precisione - affermano i registi - dipende anche dalle loro influenze cinematografiche: ispirandosi a maestri del calibro di David Fincher e Michael Mann, che sul set “tendono a essere ossessivi”, i Duffer hanno fatto della cura maniacale per la qualità una costante del loro lavoro, anche a costo di inevitabili ritardi.

Riflettendo sui dieci anni trascorsi per realizzare la serie, Matt ha confessato: “Una parte di me si rammarica di non essere riuscita a raccontare storie diverse nel corso di dieci anni... ha consumato tutti i nostri trent'anni”. Ciononostante, Ross ha sottolineato quanto sia raro poter approfondire una storia in modo così ampio e per un periodo tanto lungo, riconoscendo che - proprio in virtù della sua complessità narrativa - fosse indispensabile trovare una conclusione all’altezza. Per questo motivo, l’episodio finale della quinta stagione chiuderà tutti i cerchi rimasti in sospeso: “Non sembra che abbiamo tralasciato una trama: tutto sarà molto collegato. Abbiamo fatto tutto ciò che volevamo fare con i Demogorgoni, il Mind Flayer, Vecna e il Sottosopra”.

Man mano che si avvicina l’uscita - con la prima parte degli episodi in arrivo su Netflix il 27 novembre, la seconda parte il 26 dicembre e l’ultimo episodio previsto per il 1° gennaio 2026 - il cast attende con trepidazione il riscontro del pubblico.

In particolare, l’interprete di Mike Wheeler, il talentoso Finn Wolfhard, ha confessato in un'intervista al Time di aver temuto inizialmente che il finale di “Stranger Things” potesse essere accolto in modo deludente dagli spettatori, come accaduto in passato per l’ultima stagione del Trono di Spade”.

Dopo aver letto la sceneggiatura ed esser tornato sul set, tuttavia, ogni dubbio è svanito: “Penso che tutti fossero piuttosto preoccupati, onestamente. Il modo in cui l'ultima stagione de Il Trono di Spade è stata fatta ci ha fatto dire: speriamo che non succeda mai una cosa del genere. Ma poi abbiamo letto le sceneggiature. Sapevamo che era qualcosa di speciale”.

Come ricordato da Ross Duffer, il fatto di aver potuto contare su un budget consistente per la quinta stagione ha garantito il livello di qualità desiderato: “Eravamo preoccupati per la quarta stagione. È stato un tale sollievo quando ha ottenuto gli ascolti che ha ottenuto, perché non vuoi ridurre il budget per la tua ultima stagione né vuoi dover accorciare l'ultima stagione... queste erano tutte possibili realtà”.

Quanto invece alle voci sul possibile ritorno di Eddie Munson, interpretato da Joseph Quinn - personaggio amatissimo dai fan - i Duffer hanno definitivamente smentito questa ipotesi. Come dichiarato da Ross alla rivista Empire: “Adoro il fatto che Joe Quinn stia prendendo in giro la gente! Ma è morto. Joe è così impegnato al momento, è chiaro che non tornerà. Ha girato qualcosa come cinque film da allora! Quando diavolo avrebbe avuto tempo di venire a girare Stranger Things? No, purtroppo riposa in pace. È sepolto sottoterra”.

Giovanni Scanu

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