Sbarca nell’Isola il balletto del coreografo Mvula Sungani, per metà sardo
“Sabir / viaggio mediterraneo” debutta questa sera a Sassari e chiude il tour a Cagliari sabato 13 gennaioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In tournée nell'Isola per la Stagione della Grande Danza organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna presieduto da Antonio Cabiddu, arriva il Balletto del celebre coreografo italo-egiziano, per metà sardo, Mvula Sungani “Sabir / viaggio mediterraneo”: è la nuova creazione del geniale artista nato da madre nuorese che debutterà in prima regionale questa sera, martedì 9 gennaio, alle 21 al Teatro Comunale di Sassari, con repliche domani alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, dopodomani alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, per chiudere nel fine settimana venerdì 12 gennaio alle 21 al Teatro Centrale di Carbonia e infine sabato 13 gennaio alle 20.30 (fuori abbonamento) al Teatro Massimo di Cagliari.
Un'opera avvincente per affrontare attraverso il linguaggio evocativo e metaforico dell'arte un tema delicato e complesso, di stringente attualità, come il fenomeno degli esodi contemporanei voluta fortemente nel cartellone dalla direttrice artistica del Cedac Valeria Ciabattoni.
“Sabir”, con un titolo che rimanda alla lingua franca dei porti del “mare nostrum” in uso tra l'XI e il XIX secolo, una sorta di “esperanto” che permetteva a genti di diversa provenienza, mercanti, marinai e schiavi, di comunicare tra loro, è una raffinata partitura per corpi in movimento, sulla colonna sonora elaborata e eseguita dal vivo dal compositore e polistrumentista Ermanno Petringa, tra brani originali, musiche popolari e echi mediterranei: un immaginifico e suggestivo racconto per quadri, di forte impatto visivo ed emozionale, tra astratte geometrie e simboli arcani, accanto a danze tradizionali, sensuali abbracci e misteriosi riti.
Il flusso di persone in arrivo ai confini del mondo occidentale, attratte dal miraggio del benessere e della ricchezza, spesso sulla spinta dei conflitti in corso in numerose regioni del pianeta, come delle catastrofi ambientali, rappresenta una questione cruciale con la quale fare i conti, tra considerazioni squisitamente “economiche” e politiche a fronte di una più umana sensibilità e di un sentimento di solidarietà: la scelta di arginare le ondate migratorie, oltre a peggiorare la situazione per una moltitudine di “clandestini”, produce effetti collaterali come naufragi e tragedie del mare, che si aggiungono agli orrori della prigionia per coloro che vengono sorpresi e fermati lungo il tragitto o ormai in procinto di prendere il mare.
Protagonisti, per una narrazione senza parole, emblematica e suggestiva, affidata alla grammatica dei corpi e alla forza espressiva dei gesti, in un alternarsi di intensi pas de deux e animate scene “corali”, memorie ancestrali e anticipazioni di futuro, la straordinaria étoile Emanuela Bianchini, che firma le coreografie insieme con Mvula Sungani, il primo ballerino Damiano Grifoni e i solisti della Mvula Sungani Physical Dance composta da Adele Falcone, Beatrice De Santis, Marta Todini, Ester Grandi e Mario Consolazio.
Mvula Sungani costruisce una trama simbolica, con la cifra inconfondibile della physical dance, per suggerire una riflessione sulle straordinarie potenzialità e opportunità di crescita e arricchimento reciproco che scaturiscono dall'integrazione e dall'interazione tra i popoli.
«Con le sue grandi differenze culturali millenarie, partendo dall'antica Roma, in cui vivevano genti provenienti da tutto l'impero, passando per le dominazioni che si sono susseguite fino alla nascita della nazione, e arrivando alle immigrazioni dei nostri giorni – sottolinea Sungani che cura anche la regia del balletto – l'Italia ha sublimato le diversità costituendo un grande patrimonio artistico-culturale unico al mondo».
Mvula Sungani, danzatore e coreografo, esibitosi fin da giovanissimo accanto a artisti come Ginger Rogers, Ella Fitzgerald, James Brown e Stevie Wonder e con all'attivo collaborazioni con registi come Franco Zeffirelli, Mauro Bolognini, Jérôme Savary e Hugo de Ana, oltre a Nanni Loy e Mario Monicelli, e numerose partecipazioni televisive, dopo gli esordi nella ginnastica artistica agonistica, scopre la sua vocazione per l'arte di Tersicore, studiando danza classica e moderna in Italia e all'estero per poi scoprire la tecnica creata da Lester Horton attraverso gli insegnamenti di Alvin Ailey, a cui si ispira per dare vita alla physical dance.
Nel 1992 inizia la sua carriera come coreografo e fonda la Compagnia che porta il suo nome: tra le sue creazioni, “Tra terra e cielo”, commissionata da Vittoria Ottolenghi, cui seguono le coreografie per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano e per étoiles come Roberto Bolle, Emanuela Bianchini, Raffaele Paganini, Isabelle Ciaravola, Giuseppe Picone, Alessio Carbone, Amilcar Moret Gonzalez.
Artista eclettico, spazia in differenti territori: nell'ambito della moda collabora con Roberta Di Camerino, Cartier e Marco Coretti e in campo musicale con i Marlene Kuntz, Enzo Gragnaniello, Patti Pravo, Fiorella Mannoia, Francesco Renga, Ron, Fabrizio Bosso, Simone Cristicchi, Massimo Ranieri, Antonella Ruggiero e Sergio Cammariere.
In televisione cura le coreografie per programmi come “Una notte per Caruso” (2009-15) e per il Concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia (2010-13).
Tra i vari premi e riconoscimenti, la Medaglia di Roma Capitale riservata alle eccellenze culturali, il Crest della Croce Rossa Italiana, “The man of the year” per gli Awards Ilica (Italian Language Inter-Cultural Alliance) a New York e la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti.
Una celebrità internazionale della danza con la Sardegna nel sangue e nel cuore.
L.P.