“Le Cronache di Narnia”: il reboot di Greta Gerwig potrà contare su un budget stellare
Firmato l’accordo con Netflix. Il remake segue la trilogia cinematografica cominciata nel 2005Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Se dopo il fenomeno di “Barbie” non si riesce più a immaginare una Hollywood senza di lei, è altrettanto vero che per Greta Gerwig il bello deve ancora arrivare. Dopo un impegno di quasi vent’anni sul grande schermo come attrice e sceneggiatrice, la cineasta ha trovato ulteriore slancio nella regia; facendosi notare con titoli come “Lady Bird” e “Piccole Donne”. Ricevendo per i suoi sforzi il Golden Globe al miglior film commedia nel 2017 e le nomination agli Oscar tra cui quelle per la miglior regia e la miglior sceneggiatura originale, oggi si celebra come la quinta regista di genere femminile ad aver ricevuto la candidatura agli Oscar, e ad aver raggiunto nel 2023 il traguardo di film girato da una donna con l’incasso più alto di sempre.
Di fronte a un curriculum così impressionante, non sorprende di vederla ricomparire con nuovi ed entusiasmanti sviluppi. Già dal 2023, la cineasta ha stipulato un accordo con Netflix per realizzare il reboot de “Le Cronache di Narnia”; adattamento del classico fantasy di C.S. Lewis che sostituirà in una veste al passo coi tempi la trilogia cinematografica cominciata nel 2005. Il progetto sancisce inoltre una svolta decisiva sulle misure adottate dalla piattaforma streaming: se inizialmente si contemplava soltanto l’offerta televisiva, dopo insistenti trattative Netflix ha deciso di provvedere anche a una distribuzione per le sale cinematografiche, includendo una versione del film addirittura in formato IMAX. Come sappiamo, la politica di Netflix è tendenzialmente restia a considerare la programmazione dei suoi titoli al cinema; generalmente previsti solo per brevi periodi e in coincidenza con le selezioni in concorso ai festival.
A questo giro, tuttavia, “Le Cronache di Narnia” potrebbe contare su una permanenza in sala più lunga. Stando a quanto riportato da Deadline, l’uscita del film nel 2026 in concomitanza col giorno del Ringraziamento potrebbe suggerire un cambiamento nelle modalità di distribuzione. Tuttavia, l’interesse della compagnia rimane sostanzialmente orientato allo streaming, e pertanto l’ambito televisivo continuerà a mantenere uno spazio privilegiato. A chiarire meglio la questione è intervenuto il co-CEO del servizio streaming Ted Sarandos, da cui scopriamo che: “La nostra strategia principale consiste nell'offrire ai nostri membri film esclusivi in anteprima su Netflix. L'uscita di Narnia in Imax è una tattica di distribuzione. Di solito rilasciamo i film nelle sale un paio di settimane prima per qualificarci per i premi, per soddisfare i requisiti dei festival e per aumentare un po' la pubblicità. Nel caso di Narnia, si tratta di un evento speciale di due settimane, che credo si differenzi dalle altre uscite, perché dubito che qualcuno abbia a casa uno schermo grande come quello di una sala Imax”.
L’auspicio, pertanto, è che a seguito dell’evento speciale di due settimane la risposta da parte del pubblico possa motivare Netflix ad aumentare ulteriormente la giornate di proiezione. Secondo quanto comunicato, i piani di Netflix prevedono una distribuzione in formato IMAX esclusivamente su 1000 schermi in 90 paesi, e un periodo di programmazione non superiore alle quattro settimane. Sicuramente l’esito dell’operazione stabilirà in maniera più chiara come l’azienda intenderà ampliare i suoi interessi al di fuori del picciolo schermo. Nel frattempo, il colosso televisivo ha annunciato che la produzione de “Le Cronache di Narnia” partirà entro la fine dell’anno. Oltre alle previsioni di almeno due progetti tratti dai romanzi di Lewis, il titolo vanterà un budget impressionate di 200 milioni di dollari, stando alle informazioni fornite da “Observer”. Alla stessa cifra, andranno ad aggiungersi altri 100 milioni di dollari per la campagna promozionale; ciò significa che il film potrebbe richiedere intorno ai 400-450 milioni d’incasso per pareggiare i costi di produzione. Un impresa certo non semplice, che potrebbe ulteriormente motivare Netflix a ritrattare la sue posizioni sulle uscite al cinema; assecondando peraltro le aspirazioni della Gerwig nel garantire al film una visibilità alla stregua di quella ottenuta col precedente successo.