L'artista dei veleni del Sulcise il suo spazio "aperto!" a Sassari
La mostra-azione prenderà il via dal 27 novembre e si concluderà il 9 dicembre 2013.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’artista Eleonora Di Marino, 23 anni, di Carbonia, rimuove la porta del Wilson Project Space di Sassari in occasione della sua personale e lo rende disponibile gratuitamente, 24 ore su 24, a chiunque voglia utilizzarlo.
L'apertura, rinviata per solidarietà nei confronti delle vittime dell'alluvione, è prevista per il 27 novembre alle 18,30. Lo spazio "libero e deprivatizzato" si potrà usare sino al 9 dicembre. Sarà dedicato alla ricerca ed alla sperimentazione indipendente che dalla sua apertura, in poco più di un anno, ha visto il susseguirsi di progetti site-specific di artisti del territorio sardo, nazionale ed internazionale, ha deciso di scardinare e rimuovere la porta, lasciando lo spazio vuoto ed aperto alla cittadinanza ed a chiunque intenda utilizzarlo in qualsiasi modo. La mostra-azione, dal titolo “aperto!”, si propone come “una breccia tra pubblico e privato, alla ricerca di una ridefinizione di comune”. Il blog http://aperto-wps.blogspot.it ne documenterà giornalmente lo stato: nessun intervento, neppure quelli di ordinaria manutenzione, in ultima analisi, se nessuno dovesse cogliere l’invito ad utilizzarlo, lo spazio sarà comunque occupato dalla polvere della strada e trasformato dall’azione degli agenti atmosferici. "Sarà un esperimento dagli esiti imprevedibili", dicono gli organizzatori. "Riuscirà la collettività a riempirlo di attività e di contenuti, restituendolo alla sua mission integro ed arricchito, o sarà la polvere e l’incuria a testimoniare un ancora immaturo impegno alla partecipazione di chi, solo a parole, rivendica quotidianamente la scarsità di luoghi destinati all’espressione ed alle iniziative culturali, sociali, spirituali?".
La giovane artista, che fa anche parte del collettivo della GiuseppeFrau Gallery, continua la sua ricerca verso il superamento dei confini tradizionali tra arte e consapevolezza politica e sociale, ripensando il ruolo della funzione-fruizione dell’opera e dei contenitori deputati ad accoglierla. Nel suo percorso ha già più volte attraversato questo confine, candidandosi alle elezioni amministrative, creando moduli e piattaforme di lotta e di rivendicazione per i lavoratori del Sulcis, performance e sit-in per la tutela dell’ambiente e per la riconversione culturale dei territori compromessi. Nell’ultimo anno il suo fare arte militante ha adottato persino i codici della comunicazione e dell’inchiesta giornalistica, pubblicando regolarmente articoli sui numerosi scandali (politici, economici, sociali ed ambientali) della sua provincia d’origine, quel Sulcis-Iglesiente che vanta il triste primato di territorio più povero, depresso e inquinato d’Italia.