Il mito di Jaco Pastorius rivive al Bflat con i figli Felix e Julius
I due eredi del grande bassista si esibiranno assieme a Josè Luis Santacruz nel club di Via del Pozzetto
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La rassegna Bflat Jazz Festival, diretta da Marco Tullio Coco, continua con nomi di prestigio internazionale e miete numeri importanti di pubblico.
Grazie al green pass e alle misure di sicurezza in osservanza dei protocolli sanitari, gli appassionati sentono di poter assistere ad eventi live in piena sicurezza.
A salire sul palco dello storico jazz club di via del Pozzetto domani alle 22 saranno i figli del leggendario bassista Jaco Pastorius, all'anagrafe John Francis Anthony Pastorius III, nato a Norristown il primo dicembre del 1951 e morto a Fort Lauderdale il 21 settembre del 1987 a causa di una rissa con una guardia di sicurezza di un locale.
Artista incredibile e innovativo, Pastorius è riuscito a rivoluzionare il concetto stesso di basso elettrico portandolo ad un livello di strumento solista.
Molto importante, per il suo sound, l'utilizzo del basso fretless.
Sia con i Weather Report che da turnista e solista, Pastorius si è sempre dimostrato un virtuoso oltre le aspettative manifestando un talento sconfinato anche se vissuto all'interno di un contesto familiare molto conflittuale.
Nonostante questa situazione, la depressione e gli eccessi vari, Jaco amava comunque moltissimo i suoi due figli, Julius e Felix, a cui dedicò il doppio album "Twins I & II" del 1982.
Felix sta ripercorrendo il percorso del geniale padre.
Prima di passare al basso ha provato violino e piano, ma, a 10 anni, la strada era già tracciata da artisti come Flea, Les Claypool e Victor Wooten.
Felix Pastorius, classe 1982, si è esibito per la prima volta davanti ad un grande pubblico nel 1993, a soli undici anni, per il concerto - tributo al padre.
Che basso sarebbe però senza batteria? Ecco che dietro le pelli in quello storico concerto i fan di Jaco trovarono l'altro figlio, il fratello di Felix, Julius.
Felix Pastorius, Julius Pastorius e José Luis Santacruz, si muovono in un contesto di interpretazione e improvvisazione basato sull'ascolto reciproco, in cui ognuno di loro può prendere l'iniziativa all'interno di un concetto di libertà creativa portato al massimo grado di raffinatezza.
I componenti del trio hanno una tale comprensione e conoscenza delle composizioni di Jaco Pastorius che possono suonare nelle diverse parti strutturali dell'opera cambiandone l'ordine e riportandole con i riff più inaspettati: si genera così una sorpresa costante che assicura, grazie alla tecnica, il godimento di un concerto ad alto tasso virtuosistico.
L.P.