Il grande jazz di Max Ionata e Luca Mannutza al BFlat
Secondo appuntamento nel club di Via del Pozzetto con il festival Forma e Poesia nel Jazz
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Prosegue la collaborazione tra due dei principali festival jazz dell'Isola.
Dopo il successo del trio del pianista Mauro Mulas, il cartellone di Forma e Poesia nel jazz, diretto da Nicola Spiga, in coproduzione con il Bflat del patron Marco Tullio Coco, propone domani sera, giovedì 11, alle 20.30 nel jazz club di Via del Pozzetto a Cagliari, il duo formato da Max Ionata e Luca Mannutza con un repertorio che si annuncia all'insegna di brani originali e celebri standard americani.
Un solido e quasi ventennale legame artistico è alla base del sodalizio tra il sassofonista abruzzese e il pianista cagliaritano che, oltre ai rispettivi progetti, condividono svariate collaborazioni e un'intensa attività concertistica.
Classe 1972, Max Ionata ha conquistato in pochi anni l'approvazione di critica e pubblico, riscuotendo grandi successi in Italia e all'estero, in particolare in Giappone.
Considerato uno dei maggiori sassofonisti italiani della scena jazzistica contemporanea, ha all'attivo la pubblicazione di oltre settanta dischi e riconoscimenti prestigiosi.
Oltre a guidare diversi progetti a suo nome, Ionata ha collaborato con musicisti come Robin Eubanks, Reuben Rogers, Clarence Penn, Lenny White, Billy Hart, Alvin Queen, Joe Locke, Anne Ducros, Steve Grossman, Mike Stern, Bob Mintzer, Dino Piana, Roberto Gatto, Dado Moroni, Stefano Di Battista, Gegè Telesforo, Giovanni Tommaso, Flavio Boltro, Furio Di Castri, Fabrizio Bosso, Enrico Pieranunzi, Mario Biondi, Ornella Vanoni, Sergio Cammariere e Renzo Arbore, tra gli altri.
Nato nel 1968, Luca Mannutza si è avvicinato allo studio del pianoforte a soli quattro anni per diplomarsi a diciotto al Conservatorio di Cagliari.
Approda al jazz nel 1990; due anni dopo inizia a suonare con il sassofonista argentino Hector Costita e incontra il trombettista statunitense Andy Gravish, con il quale inizia una lunga collaborazione.
Successivamente di esibisce al fianco di jazzisti come Paolo Fresu, Emanuele Cisi, Maurizio Giammarco e Bebo Ferra.
Dal 2002 fa parte di vari progetti del batterista Roberto Gatto, inizia a collaborare con Fabrizio Bosso come organista e pianista e fa parte degli High Five.
Tra gli allori in bacheca, il prestigiosissimo Premio "Massimo Urbani" edizione 2002.
L.P.