Harry Potter: i primi nomi del cast della serie e le polemiche su Rowling
C’è grande curiosità attorno al progetto di Hbo(Ansa)
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Si respira una certa curiosità per l’imponente progetto dell’emittente HBO su “Harry Potter”, la celeberrima saga fantasy creata dalla scrittrice J.K. Rowling che dopo il successo insuperato dell’opera cartacea e l’ottimo riscontro delle trasposizioni cinematografiche si prepara ora a un adattamento televisivo di sette stagioni, contando sul rispetto del materiale originale e sull’attenzione specifica ai gusti del pubblico odierno. Intervenuto di recente, il capo di HBO e Max Content Casey Bloys ha garantito la massima fedeltà ai romanzi originali, affermando che ogni stagione riporterà il contenuto di ciascun libro per approfondire al meglio la trama e i personaggi.
Oltre alla notizia di Mark Mylod e Francesca Gardiner scelti rispettivamente in veste di regista e di showrunner, scopriamo anche le prime novità sul cast: insieme alla conferma di Janet McTeer per il ruolo della professoressa Minerva McGranitt, di Paapa Essiedu per quello di Severus Piton, di Luke Thallon per quello di Quirinius Raptor e di Paul Whitehouse per quello di Argus Gazza, arriva anche quella di Nick Frost per il personaggio di Rubeus Hagrid. Apparso di recente nel reboot live action di “Dragon Trainer”, l’attore britannico è attualmente coinvolto nelle trattative con l’etichetta televisiva, e già il mese scorso aveva anticipato sui social il suo possibile coinvolgimento nel progetto con un messaggio che diceva: “sta realmente accadendo”.
Intervistato a fine febbraio da Screen Rant, la star americana John Lithgow ha confermato invece il suo ingaggio nei panni di Albus Silente, il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Sul personaggio che si troverà ad interpretare ha dichiarato: “Per me è stata totalmente una sorpresa. Ho ricevuto la telefonata mentre ero al Sundance Film Festival e non è stata una decisione facile perché mi definirà per l'ultimo capitolo della mia vita, temo”.
E pregustando l’entusiasmo per l’esperienza che lo aspetta, ha aggiunto: “Ma sono davvero entusiasta. Alcune persone meravigliose stanno nuovamente prestando attenzione a Harry Potter. Quello è stato il motivo per cui è stata una decisione così difficile. Quando ci sarà la festa per la conclusione delle riprese avrò circa 87 anni, ma ho detto di sì”.
Giusto pochi giorni fa, l’attore due volte candidato agli Oscar è stato ospite al The One Show della BBC. Tornando a parlare di Silente, ricordando le validissime interpretazioni dei precedenti Richard Harris, Michael Gambon e Jude Law, ha detto: “Seguirò il grande Michael Gambon. Non sono un inglese, anche se ne ho interpretato uno in TV. Ricordo a tutti che ho interpretato Winston Churchill in The Crown e me la sono cavata benissimo. Ma sì, voglio dire, è un'emozione enorme. Ma so che molte persone sono rimaste sconcertate dal fatto che un americano è stato ingaggiato per interpretare il mago inglese per eccellenza. Ma farò del mio meglio”.
Sotto altri fronti, che tuttavia vanno a cozzare con la percezione del progetto da parte del pubblico, continuano le polemiche contro J.K.Rolwing per le sue posizioni nei confronti delle comunità transgender. Pochi giorni fa, infatti, l’associazione For Women Scotland ha vinto, con una sentenza storica della Corte Suprema del Regno Unito, la battaglia legale per attribuire al termine “donna” una definizione giuridica valida solo per le persone biologicamente di sesso femminile, escludendo pertanto le donne trans. Tra i sostenitori più incalliti c’è stata appunto la Rowling, che ha incoraggiato pubblicamente il comitato sostenendolo per di più con generose donazioni.
Alla questione sono seguite immediate repliche da parte del mondo dello spettacolo: l’attrice Nicola Coughlan, meglio conosciuta per il suo contributo nella serie Netflix “Bridgerton”, s’è schierata apertamente contro l’autrice. Condividendo una storia su Instagram contenente un articolo critico nei suoi confronti, ha commentato: “Tenetevi il vostro nuovo Harry Potter, ragazzi. Non lo toccherei per nessuna ragione al mondo”.
Tali posizioni si allineano inoltre a quelle sostenute in passato dall’attore Daniel Ratcliffe, quando affermava: “Le donne transgender sono donne. Dire il contrario significa cancellare identità e dignità”. E dello stesso tipo son state quelle rilasciate dalla collega Emma Watson: “Le persone trans sono chi dicono di essere e meritano di vivere senza doverlo dimostrare continuamente”. Una situazione certamente delicata, che se non gestita con la dovuta cautela potrebbe - nel peggiore dei casi - interferire già da ora col futuro successo dello show.