Gli anni Novanta non furono anni importanti solo per l'economia digitale dell'Isola, ma anche per la sua scena elettronica: e il docu-film d'esordio della giovane regista Irene Atzeni, "Harder Times: la storia di un mito" non è solo un lavoro di ricerca sugli anni che furono, ma il racconto di un vivace ambiente artistico dall'eredità tutt'oggi influente. Venerdì 10 ottobre il film sarà proiettato anche al Bar Pino di Marrubiu dalle ore 21, in una prima fuori dalle grandi cittadine della Sardegna, e seguito infine dal dj-set di uno dei protagonisti dell'epoca: lo storico selector e vocalist Andrea Young. 

Specializzatasi in cinematografia documentaristica all'Accademia di Belle Arti di Sassari, in realtà Irene Atzeni nasce nel 1994 ad Assemini, proprio negli anni in cui il centro dell'hinterland cagliaritano si era affermato come capitale della vita notturna nel sud Sardegna, in una vera "era delle discoteche". Fu quello il contesto che vide anche nascere le serate targate "Harder Times", in un movimento musicale quasi spontaneo e incentrato sul rifiuto delle sonorità commerciali che all'epoca spopolavano nei locali asseminesi, in uno sguardo rivolto piuttosto alle nascenti scuole di techno e bass e l'adiacente cultura del clubbing. Ispirata dalle testimonianze decenni dopo Atzeni sceglie di indagare la storia di Harder Times come oggetto della sua tesi, e scoprendo l'affetto rimasto nei cuori del pubblico, nonostante tutte le controversie che all'epoca il collettivo si trovò ad attirare. Uno spartiacque della cultura rave isolana, i cui valori originali e poi smarriti nel ricambio del pubblico ancora resistono e pongono interrogativi su questioni generazionali ora più che mai attuali. 

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