Fabri Fibra: «La condanna per diffamazione conto Scanu? Io parlavo dell’artista, non della persona»
Il rapper dopo la decisione della Corte di Cassazione: «Io attacco la figura pubblica, che si chiama pubblica perché è esposta, anch’io sono esposto». Annunciato un feat con Tredici PietroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«La sentenza è quello che è, non ci sono tanti modi per prenderla: l’ho presa».
Fabri Fibra commenta la decisione della Corte di Cassazione – terza sezione civile del Tribunale di Milano – di confermare la condanna per diffamazione imponendo a lui e alla casa discografica Universal Music Italia un risarcimento di 70mila euro a favore di Valerio Scanu.
La vicenda ha origine nel 2013, anno di pubblicazione del brano A me di te, incluso nell’album Guerra e Pace del rapper. Nei versi incriminati, Fabri Fibra faceva riferimento in modo offensivo e allusivo al cantautore maddalenino, in un lungo passaggio ritenuto denigratorio e lesivo della sua reputazione.
«Non penso sia una minaccia alla libertà di parola, come ho letto in giro, anzi secondo me è tutto il contrario – dice Fibra al Corriere della Sera -. Io sono stato liberissimo di dire quel che volevo dire. Non è vero che non puoi dire le cose, ma logicamente ci sono quelle che ti faranno pagare un prezzo e porteranno a delle conseguenze. Se sei un artista, la mia domanda è: tu dici le cose perché le puoi dire o non le dici perché hai paura di pagare le conseguenze?».
Scanu, continua, «non lo conosco, non l’ho mai visto. Ma io non conosco nessuno. Per me è molto importante la distinzione fra l’artista e la persona: io parlo dell’artista, se ci sono degli attacchi sono sempre alla figura pubblica, che si chiama pubblica perché è esposta, anch’io sono esposto. La mia intenzione è di confrontarmi con il personaggio, con le persone non mi interessa».
Pochi giorni fa intanto è stato annunciato un feat con Tredici Pietro, rapper e figlio di Gianni Morandi. Il brano si chiama “Che gusto c'è” ed è il primo estratto dell’album «Mentre Los Angeles brucia» in arrivo il 20 giugno con tour dal 3 luglio: «È bravo e ha una forte passione per l’hip hop che lo salva tantissimo da tutto il panorama musicale italiano – è la benedizione di uno più influenti rappresentanti del rap italiano -. Fa rap in modo elegante e anche intelligente, non come questi che oggi fanno la trap. La trap viene da un contesto di medicinali e abusi di farmaci, sei credibile nel farla se sei un po’ “sotto l’influenza”. Invece lui viene fuori da quella generazione con stile».
(Unioneonline)