Eclettiche sfumature di metal estremo per cultori veri, racchiuse nel fidato scrigno che da sempre è il Fabrik di Cagliari per la scena alternativa locale: e la data di questo venerdì segna anche il ritorno dei Deatfiend da Birmingham, che a due anni di distanza dall'ultima apparizione nell'Isola saranno sul palco del capoluogo per promuovere il nuovo disco "Dark Rising", supportati dalle band sarde Vultur e Mexoff in una serata che si preannuncia carica adrenalina, a partire dalle 21:30. 

Sebbene i Deathfiend prendano forma solo tre anni fa, il gruppo britannico è guidato da un veterano della musica pesante come John Pickering (voce e chitarra), già a suo tempo frontman e fondatore della band pioniera del crust punk, i Doom, a cui sono seguite poi le militanze e derive sonore intraprese con il violento grindcore dei Sore Throat, l'incedere doom metal dei Cain e l'hardcore metallico dei Police Bastard. Proprio in quest'ultimo gruppo Pickering ha avuto la fortuna di condividere il palco con un altro reduce del punk, il sardo Andrea Pisu (batteria), insieme al quale nasce poi l'idea di formare proprio i Deathfiend, la cui formazione viene completata da Rick Farn al basso. Partendo sonorità memori del primo death metal anni Ottanta, il trio dal Regno Unito gioca con ispirazioni rivolte al doom metal e al crust punk, arricchite però dall'approccio atmosferico (tipico delle più recenti scene death e black) che sfocia quasi nella psichedelia. 

I Deathfiend, attesi per ultimi in scaletta, saranno preceduti sul palco del Fabrik dai due gruppi in apertura: per primi toccherà ai Mexoff, storica band isolana d'impronta hardcore punk e power violence, che esordirà con una formazione di quattro elementi per un live intenso e rumoroso viaggiando attraverso la loro vasta discografia. A seguire il black metal paganeggiante e identitario dei Vultur, la cui velocità frenetica è pari solo all'oscurità delle atmosfere evocate: appena reduci dal tour tra Italia e Inghilterra, il gruppo ha debuttato all'inizio dell'anno con il disco "Cultores de perdas e linna". 

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