Davide Marongiu torna a casa Ecco i 'Trocks', ballerini in tutù
Arrivano in Sardegna i "Trocks", i divertenti danzatori de “Les Ballets Trockadero de Monte Carlo”. Tra loro c'è anche Davide Marongiu, ventisettenne cagliaritano che gira il mondo con la più divertente compagnia di ballo mai sbarcata nell'Isola.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Da Cagliari a New York quasi per caso: c’è chi capisce fin da bambino quale sarà la propria strada. Altri la scoprono quando meno se lo aspettano. Davide Marongiu, 27 anni, cagliaritano, membro de “Les Ballets Trockadero de Monte Carlo”, il più irriverente e vivace corpo di ballo del mondo, si è scontrato con il suo destino a 17 anni. Davide fa parte di una compagnia newyorchese, tutta al maschile, che da oltre trentacinque anni si diverte a sbeffeggiare, ma con rispetto, l’austero mondo della danza, riproponendo i grandi classici del repertorio con un tocco di ironia e leggerezza. Sul palco i “Trocks” (questo è il nomignolo assegnato loro dal pubblico) seguono le coreografie originali ma si concedono qualche piccola e divertente licenza artistica. Uomini in tutù, calzamaglia e scarpette da punta, unici nel loro genere, arriveranno in Sardegna per quattro date: a Cagliari ( al Teatro Massimo, il 20 e 21 dicembre) e Sassari (al Teatro Verdi, il 22 e 23), inserite all’interno del vasto programma del Circuito danza regionale.
COME HA INIZIATO A DANZARE?
“Non avrei mai pensato che la danza potesse diventare la mia vita. Ho iniziato quasi per gioco quando avevo sedici anni, consigliato da un’amica, ma devo ringraziare la mia prima insegnante di Cagliari. E’ stata l’unica a credere in me e incoraggiarmi, dopo solo un anno di corso, a coltivare questa passione e inseguire il mio sogno. Grazie a questa iniezione di fiducia ho fatto le selezioni per l’English National Ballet School”.
Pochi mesi più tardi Davide saliva sull’aereo che lo avrebbe portato a Londra con una borsa di studio in tasca. Dopo due anni all’ombra del Big Ben la sua strada incrocia quella de “Les Ballets Trockadero de Monte Carlo”.
COME E’ ENTRATO NELLA COMPAGNIA?
“Ottenuto il diploma mandai curriculum ovunque. “I “Trocks” in quel periodo erano in Europa per una delle loro tournée e mi contattarono per un provino a Parigi. Fu amore a prima vista. Poche settimane dopo li accompagnavo nel tour in Giappone”.
“Sinceramente non sapevo molto sui Trocks, ma mi affascinava l’opportunità di esplorare l’altro lato della danza. Muoversi sulle punte è sempre stato un tabù per i ballerini di sesso maschile”.
Una vita con la valigia in mano quella di Davide: centinaia di date in tutto il mondo. Sono migliaia i fan degli “uomini in tutù”, adorati dall’Asia al Sud America. Un allegro carrozzone che si sposta senza sosta regalando a ogni esibizione divertimento e vera passione per il balletto.
AVEVA 21 ANNI, TROPPO PRESTO PER SENTIRSI REALIZZATO.
“Sì, volevo crescere ancora come artista. Mi iscrissi ai corsi di perfezionamento all'American Ballet Theatre di New York. Lasciai la compagnia pochi mesi dopo esserci entrato e presi la mia strada. Lo stile che la scuola americana aveva impresso al balletto mi aveva conquistato e volevo studiare a fondo queste tecniche. Finito il corso ritornai al Les Ballets Trockadero. Mi ripresero a braccia aperte. Ero convinto più che mai che quella era la scelta giusta”.
LE MANCA FAR PARTE DI UNA COMPAGNIA “CLASSICA”?
“No, perché io faccio già parte di corpo di ballo vero e proprio. Ogni giorno facciamo otto ore di duri allenamenti e prove estenuanti. Abbiamo un maestro che ci segue quotidianamente. Curiamo la tecnica, i movimenti e seguiamo fedelmente le coreografie originali. Ma diamo quel tocco di freschezza e novità che occorre al repertorio classico”.
TORNA A CAGLIARI PER LA PRIMA VOLTA DA “TROCKS”.
“Un’emozione grandissima e non nascondo che sarà un piccolo choc. Due facce della mia vita: la mia famiglia e i miei colleghi, da sempre separate e lontane, si intrecciano per la prima volta. Vederle nella stessa stanza sarebbe eccitante”.
Davide dal 2005 si è trasferito a New York. Dalla finestra del suo appartamento di Manhattan vede la distesa infinita di grattacieli della Grande Mela.
COME SI IMMAGINA FRA QUALCHE ANNO? LE PIACEREBBE TORNARE IN ITALIA?
“Qui a New York sono felice, ho trovato la mia dimensione ideale. Viaggiare per il mondo è fantastico ma anche faticoso. Fortunatamente con i miei colleghi mi diverto e questo rende tutto più semplice. Ora non penso al futuro, ma se dovessi andare via, farei solo una scelta: tornerei a Cagliari”. La città dove tutto è cominciato.
Luca Mascia